Agostino Riitano è il presidente del comitato promotore di Procida 2022. Lo abbiamo chiamato per avere un’idea più chiara sui punti di forza di tutto il programma.
Quali sono le peculiarità del progetto?
È un dossier molto ampio e articolato composto di circa 60 pagine. Il piano si compone di 44 progetti spalmati su 300 giorni e coinvolgono 240 artisti. Il tutto è organizzato in 5 sezioni: Procida inventa, ispira, innova, impara e include. Il concetto cardine è che l’isola è metafora della condizione dell’uomo contemporaneo e delle dualità che caratterizzano la sua esistenza, tra cui inclusione ed esclusione, libertà e reclusione.
Non dimentichiamo che è in corso una pandemia e non sappiamo se in futuro ci saranno nuove restrizioni.
I nostri contenuti avranno anche degli output digitali. Verranno inseriti nell’Ecosistema digitale per la cultura della regione Campania. Si tratta del primo portale italiano sulla digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale, un investimento di 30 milioni voluto dal presidente della Regione Vincenzo De Luca. Auspichiamo di poter essere un punto di riferimento per la ripartenza dell’ecosistema culturale del nostro Paese, un faro per una ripresa collettiva per l’industria culturale italiana.
In che modo i cittadini sono stati coinvolti?
Siamo partiti proprio dalla partecipazione della popolazione per costruire l’intero dossier. È stato un percorso di co-creazione chiamato “Procida immagina”, tramite cui abbiamo creato una forte collaborazione con i cittadini per scoprire e analizzare desideri, necessità e prospettive. Poi da questo lavoro è nato il nostro piano strategico fissato su quattro assi.