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HomeCultura Il progetto di Procida 2022: turismo lento e sostenibile, “giovani protagonisti”

Il progetto di Procida 2022
turismo lento e sostenibile
"giovani protagonisti"

Il consigliere Primario a LumsaNews

"I lavori non danneggeranno l'isola"

di Paola Palazzo15 Febbraio 2021
15 Febbraio 2021

Luigi Primario è un consigliere comunale di Procida con delega alle Politiche giovanili. Ha collaborato al progetto di Capitale prima come vice presidente del Forum dei giovani, poi come membro dell’amministrazione. Ci ha spiegato come l’isola si sta preparando all’anno di Capitale italiana della cultura.

Quando è iniziato il processo di creazione del dossier di Procida 2022?

A gennaio 2020 l’amministrazione ha organizzato i primi incontri con la comunità dell’isola e alla presenza del presidente della candidatura di Procida Agostino Riitano. Nella realizzazione del dossier, non ancora terminato, abbiamo analizzato le altre città candidate perché Procida è molto più piccola e quindi diversa. La Regione ci ha molto aiutato in questa fase  tessendo rapporti sia a livello locale, sia con altre città le cui realtà potevano avvicinarsi alla nostra. In particolare si è creato un legame molto stretto con altre isole minori, come Ischia.

In che modo i giovani sono stati coinvolti?

I giovani fanno parte del progetto dall’inizio alla fine. Tanti ragazzi fuori sede sono tornati a Procida per collaborare durante il processo di candidatura della città. Ognuno, con la propria qualifica e con le esperienze maturate fuori dall’isola, ha portato il proprio contributo sin dalle prime fasi. Crediamo che con la designazione di Procida Capitale della cultura possano nascere nuove opportunità di lavoro per i prossimi dieci anni.

Quali sono i punti di forza del progetto?

Sostenibilità innanzitutto. L’intero dossier si fonda su questo. E vogliamo che si crei un turismo lento e destagionalizzato: vivere Procida non solo in estate ma di fruire dell’isola durante tutti i mesi dell’anno. Per questo motivo la maggior parte degli eventi in programma si terranno nel periodo autunnale e invernale. Un altro obiettivo è favorire la formazione di imprese culturali e sociali con i giovani che possano durare ben oltre l’anno di Procida come “Capitale”. Poi c’è tutta la fase di rigenerazione urbana che riguarderà molti monumenti dell’isola. L’intento è sfruttare al massimo ciò che già abbiamo, migliorarlo e promuoverlo.

La fase di riqualificazione, se accelerata, rischia di danneggiare l’isola?

No, tutti i lavori in programma sono in una fase già avanzata di progettazione. Ad esempio dietro la trasformazione dell’ex convento Santa Margherita Nuova in un museo c’è un attento studio partito diversi anni fa. L’accelerazione riguarda solo la fase esecutiva di un progetto precedentemente strutturato e approvato. L’isola quest’anno sarà un grande cantiere per prepararsi al meglio agli eventi dell’anno prossimo, ma nulla turberà l’identità della città, né verranno azzardati lavori che possano snaturare i nostri luoghi.

Luigi Primario, consigliere comunale di Procida

Luigi Primario, consigliere comunale di Procida

Che futuro immaginate per Procida come Capitale della cultura in tempi di pandemia?

La pandemia è stata nominata poche volte, e l’abbiamo considerata una fragilità da poter trasformare in opportunità: sfruttare le realtà a noi vicine. Da sempre Procida è connessa con l’area dei Campi flegrei, per questo molti eventi si terranno sulla terra ferma. Ricordiamo che Procida è un’isola di circa 4 chilometri quadrati, quindi puntiamo ad evitare sovraffollamenti rischiosi.

L’inclusione è un altro dei temi principali del dossier.

Lo dice il nostro motto, “la cultura non isola”. Già da tre anni a Procida è attivo lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Sono presenti sull’isola 34 migranti. All’inizio non è stato semplice impiantare questo sistema, la popolazione era restia. Ma in poco tempo è diventata la normalità. Non esiste una sede dello Sprar, i cittadini hanno collaborato con l’amministrazione e le cooperative per mettere a disposizione delle famiglie immigrate diverse abitazioni.  I risultati sono stati rapidi: alcuni non fanno più parte del progetto Sprar, lavorano e sono parte integrante della comunità. È un’esperienza unica per tutti e un bellissimo messaggio lanciato da una piccola isola. Nel progetto di Procida 2022 sono in programma nuove iniziative in questo senso.

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