E’ in corso il ballottaggio per le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti deputate al rinnovo delle cariche dell’organo di autogoverno della categoria. Nel primo turno elettorale presso i seggi allestiti in tutta Italia, professionisti e pubblicisti si sono espressi sul rinnovo delle cariche nazionali e regionali dell’Ordine che gestiranno la professione per i prossimi tre anni. Nel Lazio nessuno dei candidati ha ottenuto la maggioranza assoluta e quindi, esattamente come per l’Ordine nazionale, si sta affrontando il ballottaggio.
Per la presidenza regionale del Lazio. Per i professionisti ha sorpreso l’affermazione della lista “contrOrdine”, che si pone come obiettivo la riforma dell’attuale sistema normativo professionale incentrato su una legge di mezzo secolo fa e che si compone di giornalisti di eterogeneo orientamento e provenienza seppure con una prevalente componente riformista. Nel Lazio la candidata di contrOrdine Paola Spadari dell’Ansa, è risultata prima nelle preferenze con 650 voti e andrà al ballottaggio assieme ad altri dieci nomi, con Silvia Resta e Maria Lepri della stessa lista, e con il presidente uscente Bruno Tucci, che ha totalizzato 598 voti. Come revisori dei conti dei professionisti c’ è il ballottaggio tra Giovan Battista Brunori e Solen De Luca. Per i pubblicisti è stato invece eletto Gino Falleri e per la revisione dei conti vanno al ballottaggio Giovanna Ciacciulli e Renzo De Simone.
Per l’Ordine Nazionale. Su scala nazionale competizione altrettanto viva sia per il maggior numero di candidati che per la differenza delle mansioni e l’entità delle sfide che spettano all’organo di governo dell’intero Ordine. Il capolista di contrOrdine per il nazionale è Carlo Bonini, il giornalista di Repubblica, che ha raccolto 682 preferenze, seguito da Roberta Serdoz (Tg3) e Giannetto Baldi (Ansa) della stessa lista, rispettivamente con 623 e 544 voti, mentre Enzo Iacopino – il presidente uscente – ne ha raccolti 518. Per i pubblicisti vanno al ballottaggio Roberto Rossi, Ugo Armato e Mauro De Vincentiis. In Lombardia invece non si è reso necessario un secondo turno perché Stefano Gallizzi ha ottenuto la maggioranza assoluta di 453 preferenze, in netta controtendenza rispetto ad un sostanziale astensionismo che ha caratterizzato i giornalisti lombardi.
Marco Potenziani