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HomeSport Rapporto Taylor, come Margaret Thatcher salvò il “football”

Dopo Heysel e Hillsborough
così la Lady di ferro
salvò il calcio britannico

Margaret Thatcher con il Rapporto Taylor

sconfisse definitivamente gli hooligans

di Antonio Contu09 Febbraio 2021
09 Febbraio 2021

La targa commemorativa per le 96 persone che persero la vita a Sheffield allo stadio Hillsborough

Margaret Thatcher, primo ministro britannico negli anni bui del calcio d’oltremanica, è stata fondamentale per l’eliminazione del fenomeno degli hooligans nel Regno Unito.

Dopo la finale di Champions disputata allo stadio Heysel di Bruxelles tra Juventus e Liverpool, in cui morirono 39 persone in seguito ai disordini scatenati dagli inglesi, il governo Thatcher cominciò la sua battaglia nell’ambito della legislazione penale nel 1985, con lo “Sporting Events Act”, che limitava l’acquisto e il consumo di bevande alcoliche negli stadi, nei treni e nei bus esclusivi per i tifosi. 

L’anno dopo fu il turno del “Public Order Act”, che consentiva alla magistratura di vietare la presenza negli impianti sportivi di singoli ritenuti violenti, costringendoli all’obbligo di firma in caserma (in Italia comunemente noto come “Daspo”). 

Margaret Hilda Thatcher, primo ministro britannico dal 1979 al 1990

Il 15 aprile 1989 l’Hillsborough di Sheffield fu teatro della più grande tragedia del calcio inglese. Andava in scena la semifinale di Fa Cup tra Liverpool e Newcastle e in seguito ai consueti tafferugli provocati da facinorosi morirono 96 persone. La necessità di trovare nuove normative fu prioritaria e il governo commissionò il “Rapporto Taylor”, inchiesta mirata a far luce sull’evento, affinché venissero ridisegnate le norme di sicurezza sugli stadi britannici. Nell’agosto del 1989 venne stilato il primo testo provvisorio, a cui seguì quello definitivo del gennaio 1990. 

Tra le riforme più importanti introdotte dal Rapporto, che prendeva il nome dal giudice Lord Peter Taylor, che presiedeva l’apposita commissione, vi è l’obbligo per tutti gli stadi di prevedere soli posti a sedere da riservare a tutti gli spettatori muniti di biglietto e di documento d’identità. Infatti fino ad allora gli spettatori erano costretti a stare in piedi e in spazi ristretti. Nel 1989 venne inoltre creata all’interno di Scotland Yard, la National Crime Intelligence Service Football Unit, squadra speciale di sorveglianza anti hooligans.

Il “Rapporto Taylor” diede vita all’obbligo per le società di ristrutturare gli stadi: vennero investiti oltre 350 milioni di sterline per costruire o migliorare gli impianti privati attraverso l’eliminazione delle barriere tra il campo di gioco e gli spalti; le autorità locali avevano il compito di rilasciare alle squadre i certificati di sicurezza improrogabili per le iscrizioni ai campionati e alle coppe. Venne condotta una campagna di responsabilizzazione dei club, che collocarono gli steward per la sicurezza negli stadi, diminuendo dell’80% la presenza della polizia, che si limitava a operazioni logistiche, e di conseguenza gli scontri.

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