Effetto Draghi sulla Borsa di Milano. Parte in rialzo questa mattina dopo la notizia di ieri sera della convocazione al Quirinale dell’ex presidente della Bce.
La possibilità sempre più vicina che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferisca l’incarico di formare il governo a Mario Draghi, rassicura Piazza Affari, con il Ftse Mib che, ha aperto con un +2,95% a 22.733 punti. Il paniere si muove su un elastico segnando un +1,8% a 22.475, dopo i dati emersi sull’indice Pmi sui servizi in Italia, salito a 44,7 punti a gennaio, con una crescita superiore alle attese degli analisti, che lo stimavano più o meno in linea con i 39,7 punti di dicembre. Piazza Affari prosegue tonica registrando, negli ultimi minuti, un nuovo rialzo con un +2,6% a 22.643 punti, mentre i dati sull’inflazione a gennaio tornano positivi (+0,2%).
Cala significativamente lo spread tra Btp e Bund, con il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco che apre a 107 punti e si assesta ora a 103, scendendo rispetto ai 116 della chiusura di ieri e avvicinandosi alla parità. Il rendimento del Btp è a quota 0,58%.
Dopo qualche breve stop&go per alcuni titoli, il mercato si muove in maniera omogenea, con le banche in evidenza. Spiccano Intesa Sanpaolo (+5,5%), Unicredit (+4,7%), Bper (+4,55%) e Banco Bpm (+4,4%). Ben comprate Poste (+5,1%) e Atlantia (+4,6%), mentre cede Ferrari (-0,44%) e si registrano vendite su Tenaris (-1,32%).
Sono più caute, invece, le altre principali borse europee. Apertura positiva per Francoforte (+1,09%) a 13.985 punti, seguita da Parigi (+0,85%) a 5.610 punti e Londra (+0,78%) a 6.567 punti. I listini osservano interessati le decisioni di politica monetaria negli Stati Uniti, sia del Federal Open Market Committee sia della Fed, che arriveranno comunque a mercati europei chiusi.