Si aprirà nella notte di lunedì il sipario sul Melbourne Park per gli Australian Open, il primo dei quattro tornei annuali di tennis del Grande Slam. Per la prima volta dal 2000 l’Atp sarà orfano di Roger Federer, il supercampione di Basilea, detentore di sei trofei sui campi australiani.
Il tennista aveva comunicato la rinuncia ufficiale alla competizione lo scorso 28 dicembre, per problemi al ginocchio destro dopo l’operazione subita in estate. Secondo la Gazzetta dello Sport, però, sull’assenza avrebbe influito anche l’obbligo di quarantena per moglie e figli nel caso di trasferta in Australia. Federer non gioca un match ufficiale dall’ultima sconfitta con il rivale Novak Djokovic, nell’incontro dello scorso 30 gennaio, proprio durante la semifinale degli Australian Open.
L’elvetico, che salterà il terzo Slam di fila, continua la preparazione atletica iniziata lo scorso novembre tra le dune di Dubai e ha già annunciato che tornerà in campo a marzo per l’ATP 250 di Doha. “Era un po’ troppo presto per pensare a Melbourne – ha detto Feder in una intervista alla Radio pubblica della Svizzera tedesca – mi è dispiaciuto, perché è uno dei posti in cui mi piace di più giocare. Perciò ho deciso di rientrare in un torneo più piccolo, con meno stress”.
Il tabellone di marcia del tennista svizzero, che nel 2021 compirà 40 anni, prevede un rientro nelle competizioni internazionali a piccoli passi, dopo il lungo stop dovuto alla pandemia, magari con altri tornei sul veloce indoor, come Rotterdam o Dubai. Gli obiettivi principali restano competere in estate per un titolo sull’erba di Wimbledon e agli Us Open, passando per una medaglia olimpica a Tokyo. Ma è chiaro che, se non ritroverà la giusta condizione fisica, l’intenzione non è quella di forzare. “Non cercherò di rimanere patologicamente nel circuito – ha concluso Feder – voglio ancora festeggiare una grande vittoria, anche con un percorso lungo e difficile”.