Il gruppo automobilistico Stellantis, nato dalla fusione tra FCA e PSA, debutta oggi in Borsa a Milano e Parigi. Al via domani anche le quotazioni a Wall Street, sul New York Stock Exchange (NYSE). È stato un esordio positivo per il gigante italo-franco-statunitense, che entra a Piazza Affari con 12,76 euro. Il titolo è subito balzato in cima al Ftse Mib a +2,78%, per poi crescere fino al 6%.
Il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Carlos Tavares, come da tradizione, hanno suonato la campanella, che segna l’avvio delle contrattazioni, durante un evento virtuale. Elkann ha definito la fusione un “traguardo storico”, che rappresenta “un’opportunità di profondo cambiamento per la nostra industria”.
“La nostra aspirazione è quella di costruire qualcosa di unico e di grande offrendo ai nostri clienti veicoli e servizi per la mobilità originali, sicuri, pratici, innovativi e sostenibili”. Questa la promessa del presidente di Stellantis, che scommette su risorse e know-how del gruppo. La fusione rappresenta 25 miliardi di euro di creazione di valore, spiega l’amministratore delegato Tavares, esortando a credere nel management dell’azienda. E aggiunge che l’operazione di quotazione è riuscita anche grazie al supporto dei soci azionisti, che hanno dimostrato “un grande segno di fiducia”.
Tavares non indugia sul successo di oggi e mercoledì 20 gennaio incontrerà i sindacati alle 12.45 in videoconferenza. All’incontro parteciperanno Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri. Orgoglio anche per l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, che celebra il “passo importante nel percorso secolare disegnato dalla famiglia Agnelli” da sempre in prima linea sulle sfide globali del settore automobilistico.