Il clima politico negli Stati Uniti rimane in forte subbuglio. Dopo Twitter, anche YouTube, che è di proprietà di Google, ha sospeso il canale del presidente uscente Donald Trump per aver postato un video che incita alla violenza. Il presidente non potrà caricare nuovi contenuti per un “minimo di una settimana”.
A questa azione se ne aggiunge un’altra ancor più rilevante contro il tycoon: la Camera ha infatti approvato la risoluzione che chiede al vicepresidente Mike Pence di invocare il 25° emendamento e rimuovere Donald Trump. Tuttavia, mentre era in corso il dibattito in aula, Pence ha fatto recapitare una lettera alla Speaker della Camera Nancy Pelosi, in cui spiega che il 25/o emendamento non è nel miglior interesse degli Stati Uniti. Ha poi aggiunto: “L’energia della nostra amministrazione è diretta ad assicurare un’ordinata transizione. Chiedo di evitare azioni che dividerebbero e infiammerebbero ulteriormente la passione del momento”.
Il no ufficiale di Pence spiana la strada all’impeachment. Pelosi ha infatti nominato i 9 manager che avranno proprio questa funzione. “Il loro compito costituzionale e patriottico è presentare il caso per l’impeachment e la rimozione del presidente. Lo faranno con la determinazione di proteggere la nostra democrazia”, ha spiegato la Speaker in una nota. La Cnn, inoltre, riporta che la Casa Bianca si attende che 20 o più i repubblicani alla Camera votino per l’impeachment. Finora sono tre i deputati conservatori che hanno espressamente dichiarato il loro sostegno alla messa in stato di accusa del presidente, alleandosi di fatto con i democratici.
Ma un altro colpo di scena arriva da Washington. Sempre secondo la Cnn Trump starebbe infatti discutendo con urgenza della possibilità di concedere la grazia ai figli e a se stesso. L’idea dell’auto-grazia affascina e ossessiona Trump da quando ha assunto l’incarico, ma da alcune fonti trapela che Donald Trump Jr. non vuole la grazia dal padre: non la ritiene necessaria.