Ancora più di 14mila nuovi contagi in Italia nella giornata di ieri e 616 i decessi. La situazione è ancora critica considerati i numeri in costante crescita e sono dieci le regioni che da lunedì prossimo potrebbero entrare in zona arancione.
Inizialmente il governo aveva pensato di prorogare lo stato di emergenza fino ad aprile, ma gli esperti ritengono non sia sufficiente. Il Comitato Tecnico Scientifico ha invitato a non abbassare la guardia e ad evitare l’indebolimento delle restrizioni. L’ipotesi quindi è di prolungare lo stato di emergenza almeno fino alla fine di luglio. Come appreso da fonti vicine al governo, questa sera si riunirà il Consiglio dei Ministri per discutere l’argomento e i provvedimenti da adottare nel prossimo decreto. “Conviviamo con una pandemia disastrosa” ha detto l’infettivologo Massimo Galli, intervistato su La Stampa. I valori registrati quotidianamente sono simili a quelli della prima ondata e adesso, continua Galli, “è il momento di pensare a provvedimenti fermi da coniugare con il piano vaccinale”.
L’Italia nella giornata di ieri ha ricevuto le prime 47mila dosi del vaccino Moderna, che dovrebbero essere destinate in via prioritaria agli over 80. I medici però si dividono sui tempi del richiamo. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha dichiarato l’importanza di restare “assolutamente legato agli intervalli che hanno portato all’approvazione”. Del parere contrario sono invece i medici che ritengono prioritario consegnare a tutti almeno la prima dose.
Nel primo trimestre del 2021 dovrebbe essere disponibile anche il vaccino di Johnson&Johnson. Possibile approvazione europea anche per il vaccino russo Sputnik V. Infine Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ha parlato del vaccino cinese come possibile nuovo candidato.