Il governo di Giuseppe Conte è a rischio, la crisi sembra non essere ancora scongiurata. Unica certezza: la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata in accordo con le istanze della maggioranza e inviata a tutti i ministri. È previsto per questa sera alle 21 il Consiglio dei Ministri nel quale si cercherà di trovare un punto d’incontro, nonostante le 62 correzioni richieste da leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Una crisi – aperta in concomitanza dell’approvazione di un nuovo scostamento di bilancio, un nuovo decreto Covid e di un possibile prolungamento dello stato di emergenza – appare agli occhi della maggioranza una mossa troppo azzardata. Provocare una crisi “è un grave errore politico” dice il segretario dem Nicola Zingaretti, avvertendo Renzi, in una sorta di ultimatum, che se si renderà colpevole del ritiro dei suoi ministri “con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo”.
Duro anche il capo politico M5S Vito Crimi, che definisce il possibile ritiro dei ministri di Italia Viva “un tradimento verso gli italiani nel momento più difficile” e sostiene che tirarsi fuori ora sarebbe “un sabotaggio ai danni del Paese”. E sull’approvazione della nuova bozza del Recovery, nel Cdm di sta sera, non ha dubbi “ visto che è il frutto di un lavoro condiviso da tutti”. Non sembra della stessa opinione la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che già mostra disaccordo sulla parte del piano riguardante l’agricoltura definendola “assolutamente inadeguata”.
Intanto fonti di Palazzo Chigi lasciano intendere l’impossibilità di creare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia Viva se Renzi si sfilerà dal questo governo. Immediata la reazione del leader di Iv: “Non c’è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama politica”.