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HomeCronaca Oggi il governo decide sui “colori”
Sale l’indice Rt, Lombardia e Calabria “arancioni”

Regioni: oggi nuove regole
Studio Fbk-Iss-Inail
"Apertura licei rischiosa"

Zona arancione o rossa per dieci regioni

Morto il resposabile vaccini di Cosenza

di Tommaso Bertini08 Gennaio 2021
08 Gennaio 2021

Tecnici ed infermieri al lavoro per allestire nuovi posti nei reparti di terapia intensiva dell' ospedale modulare Covid dell'' Ospedale del Mare e Napoli 20 ottobre 2020 ANSA / CIRO FUSCO

Previste per oggi le decisioni relative alle nuove restrizioni Covid per le regioni italiane. Dopo la modifica, in senso più rigoroso, dei parametri elencati nel decreto del 5 gennaio, 10 regioni rischiano di passare alla zona arancione o rossa. Si entra in “arancione” con un indice Rt pari a 1, mentre la zona rossa scatta con Rt superiore a 1,25. Nel mirino della zona rossa ci sono Veneto, Marche e Liguria, ma occorrerà attendere i dati ufficiali. Questa mattina il coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha provato a dare un segnale di speranza, descrivendo la proposta di inserire una zona verde nel criterio di classificazione, da affidare alle regioni fuori pericolo e che potranno riaprire normalmente.

Ma i problemi connessi alle attuali riaperture non mancano, soprattutto se si parla di scuola. Il tema è oggetto di uno studio sul primo lockdown italiano da parte di Fbk-Iss- Inail, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the Us (Pnas). Secondo lo studio, allentare le restrizioni con un’incidenza delle infezioni alta, pur con un indice Rt inferiore a 1, rischia di generare un nuovo picco di casi. Da qui la tesi che riaprire indistintamente tutti i gradi scolastici possa generare “un’onda epidemica non contenibile”. Il suggerimento è quello di riattivare le scuole fino alle medie, lasciando licei e scuole superiori chiusi.

A Cosenza, Lucio Marrocco, responsabile della vaccinazione anti-Covid del personale ospedaliero, si è tolto la vita ieri sera, intorno alle 22. Il medico, che nei giorni precedenti aveva organizzato le fasi iniziali della campagna di vaccinazione negli ospedali di Cosenza e Rogliano ed era direttore dell’unità operativa complessa prevenzione e protezione ambientale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.

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