L’Antitrust ha richiesto informazioni alle principali compagnie di trasporto ferroviario italiane (Trenitalia e NTV) in merito al rilevante aumento dei prezzi dei biglietti registrato in alcune giornate nel periodo natalizio, in particolare dal 15 dicembre al 15 gennaio.
In una nota, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato afferma che entro tre giorni le due compagnie dovranno comunicare i criteri utilizzati per determinare il numero dei collegamenti e di posti disponibili, oltre ai principi con cui vengono stabiliti i prezzi dei biglietti.
In particolare, è stato constatato un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi al periodo di validità delle misure di blocco degli spostamenti interregionali sancite dal dpcm del 3 dicembre scorso, che riguardano i giorni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio.
Visto il consistente aumento della domanda, dunque, Trenitalia e NTV hanno deciso di far decollare i prezzi a cui vengono venduti i biglietti. La situazione economica della seconda compagnia, in particolare, non è florida. Lo aveva dichiarato il presidente Luca Cordero di Montezemolo a ottobre, paventando il rischio di una chiusura dell’azienda se non fossero arrivati in tempi brevi i fondi stanziati dal governo.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si è detto soddisfatto della richiesta dell’Antitrust: «Bene, ottima notizia. Si faccia subito chiarezza. È evidente che si tratta di una speculazione intollerabile rialzare i prezzi in modo esorbitante. I rincari ci sono sempre stati nei momenti di maggiore richiesta, così come negli orari di punta, ma non in modo così consistente. Inoltre è inaccettabile che avvenga durante un momento di così grande difficoltà per il Paese e per i viaggiatori», ha dichiarato in una nota.