Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 12.025 i positivi al Covid e 491 le persone decedute. Il numero dei tamponi effettuati, 103.584, è calato rispetto alla giornata precedente in cui ne sono stati registrati 152.697. Il rapporto tra positivi e tamponi rimane stabile all’11,6%, calano ancora le terapie intensive (-63) mentre salgono leggermente i ricoveri ordinari (+30).
I dati rilasciati dal Ministero della Salute delineano il quadro attuale nel Paese, dove le persone attualmente positive al virus sono 675.109. Il numero totale dei guariti da inizio pandemia ha raggiunto quota 1.115.617, mentre le terapie intensive occupate sono 3095.
Continua a salire l’indice di contagio Rt toccando lo 0,89, dopo lo 0,85 di ieri e lo 0,82 di due giorni fa.
Ancora dubbi sulla data dell’inizio delle vaccinazioni, che dovrebbero partire a metà gennaio. Oltre ai tempi necessari per la consegna delle prime dosi da parte dell’azienda Pfizer, sorgono perplessità riguardo i riscontri da parte delle fasce di popolazione indicate come destinatarie primarie. Per esempio tra il personale sanitario non sono pochi quelli che osteggiano, al momento, la somministrazione vaccinale per via delle tempistiche troppo rapide dei test.
L’infettivologo Matteo Bassetti ha affermato che se un membro del personale sanitario su due si facesse il vaccino “ci sarebbe da stappare le bottiglie”. La risposta è arrivata da Carlo Palermo, segretario dell’Anaao Assomed (sindacato dei medici ospedalieri), che si aspetta “un’ampia adesione alla campagna vaccinale”.
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha sottolineato come si penserà a delle forme di obbligatorietà nel caso in cui nel primo anno meno del 30/40% degli italiani si sarà vaccinato.