Il voto sulla riforma del Mes svela le crepe più profonde del Movimento 5 stelle. Pur raggiungendo infatti la maggioranza semplice, nei numeri a Montecitorio i tabulati evidenziano il ‘no’ di 13 deputati 5 Stelle. Altri nove non hanno partecipato al voto. La conta emerge dal voto scorporato della mozione sulla riforma del fondo europeo salva Stati: testo votato per parti separate, fermando così la maggioranza alla soglia di 297 sì, 256 no e sette astenuti.
Si apre così uno scenario di crisi per il Movimento 5 stelle, che mette ancora una volta in luce fronde di scontenti contro i “governisti”. Lascia il Movimento la deputata Mara Lapia: “Il Mes, come molto altro, non apparteneva al nostro programma: ci siamo sempre battuti per il contrario. Di qui ieri il mio voto contrario di coerenza, la stessa che da questo momento in poi mi porta a scegliere di abbandonare il Movimento 5 Stelle per rispetto di tutti coloro che si sentono traditi – me compresa – e della mia dignità”.
Poi è proprio la vicepresidente del Senato Paola Taverna che si mostra invece positiva sull’esito del voto: “Il Movimento 5 stelle ha ottenuto un grande obiettivo. Nella risoluzione c’è la nostra visione dell’Europa. Sospendere il patto di stabilità farà sì che nessuno abbia più bisogno di accedere al Mes, significa uccidere quel meccanismo”. “Per noi quella contro il fondo salva-Stati è una battaglia importante: il Mes è uno strumento obsoleto che mai utilizzeremo. Ma con la risoluzione abbiamo messo per la prima volta nero su bianco la necessità di sospendere il patto di stabilità. Stanno arrivando 200 miliardi che sono un’àncora di salvezza per il Paese”. Apre poi alla possibilità di correre per la leadership dei 5 Stelle: “Ci sto ancora pensando, voglio essere certa di essere di aiuto al Movimento”, auspicando che Alessandro Di Battista “si candidi per la segreteria”.