I cambiamenti climatici stanno mettendo in serio pericolo i ghiacciai italiani. Il nuovo rapporto di Legambiente “Carovana dei ghiacciai” ha evidenziato una degradazione del permafrost e una perdita di neve e di ghiaccio che hanno portato a una riduzione della superficie dei ghiacciai alpini del 60% negli ultimi 50 anni. Il fenomeno coinvolge maggiormente le Alpi orientali, dove preoccupa la situazione del ghiacciaio del Marmolada, che potrebbe scomparire nel giro di una ventina d’anni.
Dall’analisi emerge come la contrazione dei ghiacciai abbia subito una notevole accelerazione dalla fine degli anni ’80 e come “i delicati equilibri degli ambienti glaciali d’alta quota sono stati sconvolti dal progredire del riscaldamento globale”.
In particolare, nella Alpi centrali è in corso dal 2018 una forte contrazione delle fronti. La riduzione dei ghiacciai lombardi è infatti testimoniata dai numerosi apparati scarsamente alimentati o privi di neve residua. Preoccupa soprattutto il ghiacciaio dei Forni, il secondo per estensione in Italia.
Nelle Alpi occidentali invece i ritiri frontali difficilmente raggiungono le centinaia di metri – come nel caso del Ghiacciaio del Gran Paradiso – attestandosi piuttosto su valori a due cifre. Secondo i dati più recenti, sono presenti infatti 300 ghiacciai che occupano una superficie di 160 chilometri quadrati. Tuttavia, i ghiacciai delle Alpi Marittime risultano scomparsi.
Tutti i dati del rapporto di Legambiente sono stati presentati durante la Giornata internazionale della montagna, tramite un evento online su Facebook. Per l’occasione, l’associazione ambientalista ha lanciato 12 proposte per affrontare il pericolo generato dai cambiamenti climatici, per i quali è stata chiesta al governo l’approvazione del Piano di adattamento.