“Dobbiamo essere preparati anche alla possibilità che non ci sia alcun accordo in vigore il prossimo primo gennaio”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato il piano europeo nel caso in cui si concretizzi il no deal del Regno Unito sulla Brexit.
La stessa von der Leyen ha voluto sottolineare come al momento non ci sia nessuna garanzia. Proprio per questa ragione, l’Unione europea si è mossa presentando le sue misure contingenti, basate su quattro punti fermi: connettività dell’area, connettività stradale, sicurezza aerea e pesca. In ogni caso si proverà a negoziare fino a domenica, ma per ora le prospettive non sembrano incoraggianti.
Le divergenze più significative sono sul “level playing field”, ovvero la parità di condizioni, e sulla questione della pesca. Ieri il primo ministro inglese Boris Johnson ha usato parole dure. “Devo dire alla Camera – ha tuonato – che i nostri amici dell’Unione Europea continuano a insistere sul fatto che, se faranno passare una nuova legge, nel futuro, e se noi non la seguiremo, loro saranno automaticamente in diritto di punirci. In secondo luogo la Gran Bretagna sarà l’unico paese al mondo a non avere un controllo sovrano delle proprie acque destinate alla pesca. E penso che questi termini non siano accettabili”.
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato del possibile no deal, dicendo che “c’è ancora la possibilità di un accordo”. Tuttavia, in caso contrario, l’Europa sarà in grado di proseguire da sola. Se il negoziato tra Unione Europea e Regno Unito non avrà buon esito, la Gran Bretagna il 31 dicembre uscirà definitivamente da tutte le strutture dell’Unione e torneranno dazi e controlli alle frontiere. In tal caso si temono risvolti negativi in chiave economica e una rottura totale dei rapporti diplomatici.