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HomePolitica Recovery fund: scontro Renzi-Conte. Stasera il Cdm

Recovery fund
scontro Renzi-Conte
Questa sera il Cdm

L'ex premier non molla sulla task force

"Non cedo, stavolta non mi fermo"

di Alessio Brandimarte09 Dicembre 2020
09 Dicembre 2020

Matteo Renzi durante lÃ?assemblea nazionale di Italia Viva, Roma, 22 febbraio 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Proseguono le tensioni sul Recovery fund. È slittato a questa sera il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto dare il via libera al piano per la ripresa. La bozza del decreto legge non ha infatti ricevuto l’ok di Italia Viva. In particolare, i renziani hanno contestato la cabina di regia destinata a gestire le risorse provenienti da Bruxelles.

Questa cabina, allo stato attuale, è formata dal premier Giuseppe Conte, dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del Pd e dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli del M5S. Verrebbero quindi esclusi gli esponenti del partito di Matteo Renzi, il quale nella giornata di ieri ha espresso il suo disappunto anche sulla struttura operativa formata da sei manager: questi ultimi sarebbero nominati dal premier d’intesa con i due ministri e disporrebbero di ampi poteri sostitutivi.

“Sulla governance del Recovery fund non cedo. O fa un passo indietro lui o Italia Viva non voterà la legge di Bilancio”, ha dichiarato apertamente Renzi, in riferimento al presidente del Consiglio. Le tensioni interne alla maggioranza sono proseguite per l’intera giornata di ieri. L’ex premier ha assicurato che le divergenze riguardano solo la questione sul fondo europeo, escludendo in ogni modo strategie di rimpasto di governo. Ma stavolta Renzi sembra intenzionato ad andare fino in fondo, a differenza di quanto fatto a febbraio, quando il leader di Iv si era limitato a minacciare di votare la sfiducia al ministro Bonafede.

Una presa di posizione sulla task force che nel Consiglio dei ministri di questa sera potrebbe portare alla sola approvazione del Recovery Plan, ma che soprattutto rischia di mettere in pericolo la stabilità della maggioranza. Sul futuro del governo, l’ex premier prevede infatti un esecutivo senza Iv e con i fuoriusciti di FI o più probabilmente un esecutivo tecnico.

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