Più contagi in 24 ore, ma a fronte di più tamponi. Il dato di ieri è «l’effetto post-weekend», per via del maggior numero di test effettuati lunedì rispetto al fine settimana. Diminuisce il rapporto tra tamponi e positività al Covid-19, con una percentuale pari al 9,9%. Scende anche il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Si registrano però 634 morti, tra i quali anche quattro medici. Il Veneto, per il quarto giorno consecutivo, è la regione con più casi quotidiani (+3.145).
Benché il picco sia stato superato a metà novembre, l’incidenza dei casi rimane alta. “La terza ondata è ormai una certezza. Alla fine della prossima settimana saremo il Paese con più morti in Europa” dice il microbiologo Andrea Crisanti. Per portare l’epidemia sotto controllo, è la tesi dello scienziato, ci devono essere non più di cinque-diecimila casi giornalieri e il tasso di positività (il rapporto di casi su tamponi) deve scendere sotto il 10%.
Intanto in Abruzzo continua lo scontro tra il presidente della Regione Marco Marsilio e il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, perché il governatore abruzzese ha “decolorato” la propria regione, facendola passare da rossa a arancione, con un’ordinanza emanata nei giorni scorsi. Ieri ad “Agorà” su Rai 3, Boccia ha dichiarato che oggi verrà impugnata l’ordinanza. “Con quella scelta unilaterale – ha spiegato il ministro – il governatore Marsilio ha messo in difficoltà l’intero sistema a partire dai sindaci, gli amministratori e i dirigenti scolastici. Qualcuno deve preoccuparsi ed occuparsi del rispetto delle regole”.
Nel frattempo, è arrivata nelle scorse ore l’ufficialità: la Svizzera da domani fermerà i treni verso l’Italia: a rischio ci sono più di 5 mila lavoratori transfrontalieri.