Le tabelle pubblicate oggi dall’Istat mostrano un’Italia in crisi, in cui botteghe e negozi fuori dalla grande distribuzione sono in difficoltà. L’Istat – in occasione dei dati sul commercio del mese di ottobre – rivela che nei primi dieci mesi del 2020 il commercio al dettaglio ha perso oltre dieci punti percentuali. È in calo di quasi il 15%, se non si considera il settore alimentare.
Per il mese di ottobre l’Istat registra un ”lieve aumento congiunturale” rispetto a settembre (+0,6%). Soffrono i comparti delle calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-9,2%) e quelli di cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,6%). La grande distribuzione ha perso il 2%.
L’Istituto sottolinea il boom dell’e-commerce. Il commercio online è cresciuto da gennaio 2020 del 32%. L’aumento sale al 54,6% se si prende a riferimento ottobre 2019, un vero record. Secondo l’Istituto nazionale di statistica “gli italiani decidono di fare acquisti meno costosi”. Lo dimostra il risultato dei discount, che segnano un +12,9%, aumento che non si vedeva dal 2010.
Vola il comparto del cibo low cost. A dirlo è l’analisi di Coldiretti, che mette in evidenza le difficoltà in cui si trovano le famiglie. Gli italiani per risparmiare orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande.
Online a parte, le vendite degli alimentari nei discount sono quelle che registrano il tasso di crescita più elevato. Si tratta di un andamento che traina l’intero settore alimentare, che è sostenuto dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense. È alta la preoccupazione del contagio. Lo smart working e le minori disponibilità economiche hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche.