“Il virus ha colpito una società già stanca, quest’anno siamo stati incapaci di avere una visione”. Questo è quanto emerge dal nuovo Rapporto Censis che, giunto ormai alla sua 54a edizione, interpreta i più significativi fenomeni socio-economici italiani.
Il rapporto, diviso in quattro parti, introduce le attuali condizioni del Paese e analizza, nella terza e quarta parte, molte delle criticità dovute alla pandemia in settori come: formazione, lavoro, welfare e sanità, territorio e reti, sicurezza e cittadinanza.
L’Italia in tempo di Covid è “una ruota quadrata che non gira: avanza a fatica, suddividendo ogni rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo per ogni quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti. Mai lo si era visto così bene come durante quest’anno eccezionale, sotto i colpi dell’epidemia”. Gli italiani, da marzo, si dichiarano spaventati e delusi ma quasi l’80% si dice a favore della stretta in vista delle prossime festività. Il 79,8% chiede di non allentare le restrizioni o, addirittura, chiede di inasprirle.
La scuola non soddisfa. Per il 74,8% dei dirigenti la didattica a distanza ha, di fatto, ampliato il gap di apprendimento tra gli studenti anche se il 95,9% è d’accordo sul fatto che la Dad è stata una sperimentazione utile per l’insegnamento.
Il Servizio sanitario nazionale infine si appare fragile. Non solo perché ha scontato una impreparazione sistemica rispetto alla prevenzione delle epidemie, ma anche perché, nel tempo, è stato minato nelle sue basi economiche e umane. Inoltre, al razionamento delle risorse economiche si è aggiunto il mancato ricambio generazionale di medici e infermieri.