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HomeCronaca Femminicidio a Pordenone: l’uomo arriva in Questura con le mani insanguinate

Femminicidio a Pordenone
l'uomo arriva in Questura
con le mani insanguinate

La vittima, 32 anni, aveva due bambini

la legale indicata rinuncia all'incarico

di Enrico Scoccimarro26 Novembre 2020
26 Novembre 2020

Scarpe rosse esposte in piazza SS. Annunziata in occasione dell'iniziativa 'Scarpe rosse, trecce e solidarietà' per dire no alla violenza sulle donne, Firenze, 8 marzo 2014. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

È stata uccisa un’altra donna dal proprio compagno. È accaduto la notte scorsa a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone. L’uomo, che si è subito costituito giungendo in Questura con le mani ancora sporche di sangue, in quanto avrebbe ucciso la compagna con numerose coltellate al collo, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. In un primo momento aveva dichiarato di aver avuto una colluttazione con un ladro sorpreso in casa ma, messo alle strette, ha ammesso la lite con la compagna e sono scattate le indagini.

Così, dopo le notizie della scomparsa di due donne giunte nella giornata di ieri (proprio quella dedicata alla violenza di genere), una in Calabria e l’altra nel padovano, nella lista nera se ne aggiunge un’altra. Il presunto omicida si chiama Giuseppe Forciniti ed è un 33enne originario di Cosenza. Si era trasferito in Friuli molti anni fa ed era andato a vivere con la compagna a Roveredo nel 2013, nella villetta dove attorno a mezzanotte è avvenuta la tragedia. La donna si chiama Aurelia Laurenti, aveva 32 anni ed era mamma di due bambini di 8 e 3 anni, avuti con lo stesso compagno. I piccoli non hanno assistito alla tragedia perché, da quanto appreso, erano dai nonni materni, che abitano in un paese poco distante.

Il sindaco di San Quirino, Gianni Giugovaz, ha portato il cordoglio della comunità alla famiglia e ha raccontato come la vittima fosse una ragazza solare che amava visceralmente i propri figli, mentre il sindaco di Roveredo in Piano Paolo Nadal ha dichiarato: “Come istituzioni non avevamo notizia di alcun tipo di problema, siamo attoniti e addolorati”.

L’ultima notizia è la rinuncia all’incarico da parte dell’avvocatessa che l’uomo aveva scelto a proprio difensore. La legale ha infatti dichiarato: “Non sono serena, non posso accettare l’incarico e assumere le difese di quest’uomo dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne”.

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