È ormai l’alba quando, dopo sei ore tormentate di riunione, il Consiglio dei ministri trova la quadra su Autostrade e sceglie la via di Cassa depositi e prestiti per mettere in campo, entro il prossimo 27 luglio, l’uscita progressiva dei Benetton dalle quote societarie Aspi. Dall’88%, Atlantia passerà allo zero, subentrata dall’ingresso di Cdp. Un accordo vantaggioso che ha già dato i suoi frutti, con il titolo della società che strappa un +25% a Piazza Affari, dopo aver passato gli ultimi giorni in picchiata.
“In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e Aspi si sono impegnate a garantire l’immediato passaggio del controllo di Aspi a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – Cdp)”, si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri. Inoltre Aspi “rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge Milleproroghe”.
Non è stato facile accordarsi in Consiglio dei Ministri con due canali aperti: uno politico, teatro degli scontri tra partiti, e uno diretto con la famiglia Benetton, che durante la notte ha fatto arrivare diverse proposte al governo. In sostanza, l’esecutivo ha riavvolto il nastro a prima del 1999, quando la rete autostradale da statale diventò privata.
“Le scelte e i risultati del Governo sulla vicenda Aspi sono molto positivi per l’Italia. La sicurezza e l’interesse pubblico prima di tutto. È stato premiato il lavoro di squadra: la fermezza del Presidente Giuseppe Conte che ha indicato una strada, il grande impegno di tutti i ministri del Governo, la collaborazione fattiva di tutte le forze di maggioranza anche nei passaggi più difficili – scrive su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti – Andiamo avanti così. Ora, dopo Alitalia e Aspi, ci si impegni sul dossier Ilva. La strada indicata è quella giusta: un grande polo siderurgico per l’acciaio green”.
Positivo anche Luigi di Maio: “I Benetton hanno accettato le condizioni del governo. Lo Stato diventerà il primo azionista di Autostrade, la famiglia Benetton avrà meno del 10% delle quote ed entro qualche mese uscirà definitivamente da Aspi. Questo significa che i Benetton non gestiranno più le nostre autostrade. Era il nostro principale obiettivo. E ce l’abbiamo fatta. Dopo molte battaglie, lasciatemi dire che è un ottimo risultato. Impensabile fino a un anno fa, quando nella precedente esperienza di governo c’era chi continuava ogni giorno a mettersi di traverso”.
Gli fa eco il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, a margine di una iniziativa a Roma: “Ritorna agli italiani ciò che era sempre stato loro. Una importante infrastruttura autostradale. Solo con questo governo e con questo Presidente del Consiglio questo sarebbe stato possibile. Siamo soddisfatti, perché abbiamo raggiunto il risultato di togliere la gestione ai Benetton senza i rischi della revoca”.