Un quadro a tinte fosche per l’economia italiana. La Commissione europea, l’Istat e Bankitalia descrivono una grave crisi, diffusa in tutti i settori del Paese.
Secondo quanto prospettano gli analisti di Bruxelles, nelle stime di crescita, il Pil del nostro Paese nel 2020 scenderà a -11,2%, per risalire al 6,1% nel 2021. Un altro colpo pesante, che aggrava le precedenti stime europee (nel 2020 -9,5%). L’Italia registra il peggior calo dei paesi dell’Unione, seguita da Francia e Spagna, mentre contrazioni minori si attendono per Germania, Olanda e Polonia. Secondo il Commissario all’economia Paolo Gentiloni, “le divergenze tra i Paesi, sia nella recessione, sia nella ripresa, sono legate alla diversa tempistica e rigore dei lockdown, e dalla diversa struttura economica”. Secondo il commissario all’economia “le previsioni d’estate ci mostrano che la strada per la ripresa è ancora lastricata di incertezza”. Nel complesso il Pil europeo subirà un calo dell’8,7% nel 2020 per risalire al 6,1% nel 2021. Si tratta, per Bruxelles, di una recessione ancora più profonda delle attese e con divergenze più ampie.
“Purtroppo è un dato significativo ma lo avevamo previsto, non dobbiamo lasciarci spaventare adesso dal calo del Pil ampiamente previsto salvo i dettagli per la cifra esatta – ha commentato oggi il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa – Ma il problema è il colpo di reni del Paese e la capacità di una terapia d’urto. Serve coraggio, determinazione e responsabilità”. Conte oggi è già in volo verso Lisbona per incontrare il premier portoghese Costa, mentre domani sarà a Madrid dal suo omologo spagnolo Sanchez. Sul tavolo tanti punti critici, tra cui il Recovery Fund e il Meccanismo europeo di stabilità.
Tornando alle foschie che aleggiano sulla nostra economia, secondo le stime pubblicate dall’Istat, il 38% delle imprese italiane potrebbe chiudere nel corso di quest’anno. La situazione si aggrava nel settore della ristorazione e dell’accoglienza: oltre 6 alberghi su 10 lottano per la sopravvivenza, mettendo in pericolo 800mila posti di lavoro. In questo comparto a rischio il 65,2% delle imprese, a cui si aggiungono il 61,5% nell’ambito dello sport, cultura e intrattenimento. Secondo l’istituto di statistica un leggero miglioramento è stato registrato nel mese di maggio in cui si sono manifestati “i primi segni di ripresa dei ritmi produttivi dopo le marcate contrazioni registrate a marzo e aprile”.
Bankitalia infine, nell’indagine straordinaria sulle famiglie, osserva come oltre la metà di quelle italiane abbia subito una contrazione del proprio reddito. Stando ai dati, più di un terzo “dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all’emergenza Covid-19”. Senza contare che il 40% degli italiani è in difficoltà con le rate del mutuo, e per un terzo delle famiglie sono saltate le vacanze.