Se in Italia il peggio sembra essere alle spalle, nel resto del mondo il numero di nuovi contagi e morti di Covid-19 non smette di crescere. Sono ormai 5 milioni e 954 mila le persone risultate positive al virus. I decessi quasi 354mila. Di questi oltre 100mila solo negli Stati Uniti (su 1 milione e 700mila contagi): la cifra supera il totale di tutti i soldati a stelle e strisce morti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante dopo gli Usa siano Gran Bretagna, Spagna, Italia e Francia i paesi a oggi più colpiti, è soprattutto il Sud America a preoccupare. Lì la diffusione del contagio è cominciata con alcune settimane di ritardo rispetto al resto del mondo, ma sta comunque cogliendo impreparati i sistemi sanitari di tutti i paesi: il continente è considerato il nuovo epicentro del contagio. In particolare il Brasile, dove nelle ultime ore sono morte 1.086 persone, con un totale che si avvicina alle 26mila Più di 20mila sono risultate positive: i contagi hanno così sfondato quota 400mila.
In Asia, mentre la Cina si dichiara disponibile a un’indagine indipendente sull’origine della pandemia, preoccupa la situazione in Corea del Sud: dopo l’incremento di casi negli ultimi giorni (40 nelle ultime 24 ore), il governo di Seul sta pensando a un nuovo lockdown e per il momento ha richiuso parchi e cinema. In India invece, dove sono state adottate misure di distanziamento sociale molto severe, il contagio non ha ancora smesso di crescere: sono 6.977 i nuovi positivi, su un totale di quasi 159mila casi, e 4.021 i morti.
Aumentano i contagi anche nel continente Africano. In Libia sono stati registrati nelle ultime 24 ore altri 20 contagi da coronavirus, che portano a 99 il totale dei casi confermati. In Tunisia (74 positivi) si continua a combattere l’epidemia, ma i malati non verranno curati con l’idrossoclorochina dopo che è stato scoperto che può peggiorare le condizioni dei pazienti.
In Europa, la situazione preoccupa soprattutto nei paesi orientali e sud orientali. In Ucraina i contagi hanno raggiunto quota 22mila, in Bulgaria 2.500, in Russia – dove dal 1° giugno riaprirà Mosca – sono più di 370mila.