Quasi cinque milioni e mezzo di casi di Covid-19 nel mondo, con 2,1 milioni guariti e almeno 345 mila morti. Cresce ancora, quindi, il numero di contagiati. Anche se le percentuali più alte sembra si stiano spostando dagli Stati Uniti al Sudamerica.
Nelle ultime 24 ore, infatti, i decessi negli Usa sono stati 638, quasi la metà degli oltre mille degli ultimi giorni. Anche per questo, Donald Trump ha sospeso gli ingressi nel paese per chi non ha un passaporto statunitense e che è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti all’arrivo del virus. Il presidente “ha deciso di proteggere il paese”, spiega la Casa Bianca. E il riferimento è ai dati dello scorso 23 maggio, per cui il Brasile “ha 310.087 casi, il terzo numero più alto al mondo”.
Un numero che a oggi, secondo la Johns Hopkins University, è salito a 363.211, con 22.666 decessi nelle ultime 24 ore. E al momento, quindi, il Brasile è diventato il secondo paese più colpito, superando la Russia e dietro agli Stati Uniti. Gran parte dei casi sono concentrati a San Paolo e Rio de Janeiro, ma l’Organizzazione mondiale della sanità ha comunque espresso preoccupazione per la situazione nella regione amazzonica. Lì, infatti, le infrastrutture ospedaliere sono carenti.
In generale, comunque, tutta l’America Latina nelle ultime 24 ore ha registrato una netta crescita di casi. Secondo i dati statistici elaborati dall’Ansa, il totale di contagiati nei paesi latinoamericani è di 734.988, con una crescita di 32.500 unità solo ieri. I morti, invece, sfiorano quota 40 mila, con un aumento recente di 1.200 decessi. Fra gli Stati più colpiti: Perù (quasi 120 mila casi), Cile (poco meno di 70 mila positivi) e Messico (65 mila).
Prove di normalità, intanto, nel resto del mondo. La Spagna – duramente colpita dal Coronavirus nei mesi scorsi, con oltre 28 mila morti – a Barcellona e Madrid riapre parchi, musei, chiese e posti a sedere all’aperto nei bar. Alle persone, invece, sarà consentito di incontrarsi in gruppi di un massimo dieci. Sabato il primo ministro Pedro Sánchez ha anche annunciato che, a partire da luglio, riprenderà il turismo internazionale nel paese. Il Giappone, invece, è pronto a revocare lo stato di emergenza nazionale. Negli ultimi mesi, infatti, è stato relativamente al riparo dal Coronavirus: 16 mila casi in totale e 830 morti.