Silvio Berlusconi è all’opposizione, e non perde occasione per rimarcare la necessità di un centrodestra “unito”, con Lega e Fratelli d’Italia. Eppure da mesi sembra aver trovato un nuovo registro, un tono di voce diverso: più moderato, meno provocatorio, soprattutto “liberale e garantista”. Là, dove Forza Italia rimane il partito di Maurizio Gasparri, diventa sempre più anche quello di Mara Carfagna. E lo stesso Salvini lo ammette: “Su diverse posizioni, io e lui non siamo d’accordo”. Fra tutte, ovviamente, quella sul Mes: il Carroccio lo ritiene una sciagura e il leader di FI una grande opportunità. Come del resto il Recovery Fund, che rimane “un grande successo”. Berlusconi l’europeista, quindi. E vede nei sovranisti la prima causa del rallentamento dell’Ue. Un’opinione da cui – è chiaro – anche l’altra alleata Giorgia Meloni ha preso le distanze. E se una definizione si costruisce anche con le negazioni, allora lui è l’anima moderata dell’opposizione. Nei messaggi, ma anche nei toni: “Sono preoccupato per il Governo, sì, perché non sta facendo abbastanza”, ha ammesso ieri a NewsMediaset. Ma “nelle emergenze nazionali si deve avere senso istituzionale, quindi offrire il proprio contributo di idee al governo in carica, anche se non è il governo che vorremmo. Io ho messo da parte da mesi ogni polemica politica”.
Per il resto, in Piazza il 2 giugno, si andrà, ma “in maniera composta”. Il prestito a FCA? “Significa fare gli interessi dell’Italia“. E persino sulla fiducia a Bonafede i toni sono stati più moderati di quelli degli alleati. “Lui rappresenta la negazione dei principi liberali e dello Stato di diritto: mantenerlo al suo posto è stata una scelta molto grave”. Ma anche: “Ieri Bonafede nel suo intervento ha fatto molti richiami a Giovanni Falcone. Mi è molto dispiaciuto che il suo nome sia stato usato per un modo di intendere la giustizia che è proprio l’opposto al modo di intendere la giustizia che aveva Falcone”.
Una specie di nuovo registro, quindi, per ridefinire l’identità di Forza Italia. Per certi toni e un certo elettorato ora ci sono Salvini e Meloni. Berlusconi prepara la sua nicchia. Chissà quanto grande.