Ha riaperto dopo 67 giorni la Basilica di San Pietro. Era chiusa ai pellegrini dal 10 marzo scorso, a causa delle misure di sicurezza adottate per contrastare la diffusione del coronavirus. Durante questo periodo, oltre alle celebrazioni pasquali del Papa, era comunque avvenuta nella basilica la recita quotidiana del rosario, alla presenza soltanto di piccoli gruppi di religiosi. Il pontefice ha celebrato stamattina la prima messa all’altare della tomba di San Giovanni Paolo II, in occasione del centenario dalla nascita del Papa polacco.
Non solo la Basilica di San Pietro riapre oggi i battenti, in tutte le parrocchie i fedeli possono tornare a svolgere regolarmente l’attività religiosa, osservando però un preciso protocollo di sicurezza. È previsto l’obbligo dell’utilizzo della mascherina, il rispetto del divieto di non creare assembramenti in ingresso e in uscita dalla chiesa, la distanza di almeno un metro tra i fedeli. Presente inoltre un dispenser con liquido igienizzante ad ogni ingresso e niente osservazione del rito dello scambio del segno di pace. La comunione viene distribuita dopo che il sacerdote abbia avuto cura di indossare guanti e mascherina e l’ostia viene offerta senza che il celebrante venga a contatto con le mani del fedele.
Regole rigide dunque per poter tornare alla routine religiosa, ma regole il cui rispetto viene invocato dallo stesso Papa Francesco. “Per favore andiamo avanti con le norme, con le prescrizioni che ci danno per salvaguardare la salute di ognuno di noi”, ha detto il pontefice, appellandosi al senso di responsabilità dei fedeli. Nel segno del pieno rispetto del protocollo è stata celebrata anche la prima messa nel Duomo di Milano, alla presenza di 30 fedeli nella Cappella feriale, che con le nuove norme di distanziamento può ospitarne un massimo di sessanta.