Al ristorante, sì, ma lontani quattro metri l’uno dall’altro. Saranno cinque, invece, quelli da garantire fra un ombrellone e un altro, quando andremo in spiaggia. E ancora: sanificazioni a ogni cliente per parrucchieri e centri estetici. Fanno discutere le linee guida diffuse dall’Istituto superiore di sanità e dall’Inail per la ripartenza, soprattutto nell’ambito delle attività balneari e di ristorazione. Le associazioni di categoria, infatti, le descrivono come “insostenibili”. Vediamo nello specifico in cosa consistono le prescrizioni.
La ristorazione.
Nei ristoranti, lo spazio per ogni cliente deve passare da 1,2 a quattro metri quadrati. Per Inail e Iss, inoltre, in base a questo “va definito un limite massimo di capienza predeterminato”, considerando anche i movimenti del personale. Fatta salvo, specificano, la possibilità di adozioni di misure organizzative “come le barriere divisorie”. Inoltre, nel documento viene sottolineata l’importanza della prenotazione obbligatoria, sempre per prevenire assembramenti. Oltre alla necessità di eliminare i buffet e modalità di servizio simili.
Al mare.
Distanza minima da garantire anche in spiaggia. Come? In primis contingentando le entrate: secondo Iss e Inail, si dovrà avere accesso agli stabilimenti soltanto su prenotazioni, magari in fasce orarie diverse. Sempre per evitare assembramenti, poi, “la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo”. Per lettini e sdraio non posizionati sulla battigia, invece, dovrà essere garantita la distanza di almeno due metri. L’unica deroga sarà per “i membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante”. Sarà vietato, poi, l’uso delle piscine negli stabilimenti, mentre dovrà essere garantita la vigilanza sui bambini, affinché rispettino anche loro il distanziamento sociale. Infine, per quanto riguarda le spiagge libere, a livello locale bisognerà definire “le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”.
Parrucchieri e centri estetici.
Mascherina obbligatoria per tutti, clienti e personale, con quest’ultimo che dovrà indossare anche una visiera. Consigliato l’utilizzo di materiali monouso, oltre alla sanificazione degli strumenti di lavoro per ogni cliente. E ancora: postazioni distanziate di almeno due metri, porta d’ingresso sempre aperta e un sacchetto monouso in cui far riporre gli oggetti personali al cliente. Per far fronte a queste necessità, l’Inail suggerisce l’abolizione del giorno di chiusura – o comunque l’estensione degli orari di lavoro.