Gli spostamenti tra regioni sono ancora vietati. Nella conferenza stampa, indetta ieri sera al termine del Cdm per l’approvazione del decreto Rilancio, si è discusso anche delle impressioni espresse dalle singole Regioni sul tema aperture e spostamenti. I movimenti dei cittadini rimangono per il momento “congelati”, come ha detto il premier Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda diretta durante la conferenza. Anche il via libera agli spostamenti entro il 1° giugno sarebbe un’ipotesi da scartare.
“Abbiamo avuto un incontro con le Regioni con il ministro Ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Le Regioni ci hanno prospettato, quasi tutte, l’esigenza che questi spostamenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo, almeno in questa fase” ha dichiarato Conte.
Il piano sarebbe dunque quello di provare a riaprire prima nelle regioni dove i contagi sono più contenuti, mantenendo misure di sicurezza più stringenti dove l’emergenza è ancora alta. In quest’ottica le prime a concedere maggiore libertà di movimento potranno essere le regioni meno a rischio contagio, ossia quelle con l’indice R0 più basso. Mentre, per le regioni più colpite dall’emergenza, come Lombardia e Piemonte, i tempi si prospettano molto più lunghi.
Il presidente del Consiglio ha specificato che non c’è ancora ancora “un nuovo decreto riguardante gli spostamenti”, ma “avviandoci a una ripartenza pressoché completa, è bene che non ci siano troppi trasferimenti interregionali che potrebbero condizionare una valutazione della curva epidemiologica”. Un provvedimento sul tema degli spostamenti potrebbe, comunque, arrivare nei prossimi giorni, in vista delle riaperture su base regionale che verranno avviate il 18 maggio.
Attualmente ci si può spostare al di fuori della propria regione solo per comprovate ragioni di lavoro, salute o assoluta urgenza, e non per andare a trovare i congiunti. Il dpcm 26 aprile prevede comunque la possibilità di rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione anche se fuori regione.