“Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili”. Commozione e anche fierezza nella voce di Teresa Bellanova durante la conferenza stampa di ieri sera a Palazzo Chigi. La ministra per le Politiche agricole, nel presentare i punti di sua competenza contenuti nel decreto legge “Rilancio”, ha sottolineato come “da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte della criminalità e del caporalato”. Saranno infatti destinati un miliardo e 150 milioni di euro al sostegno della filiera agricola.
La procedura di emersione dal lavoro nero e la regolarizzazione dei migranti riguarderà però 200mila tra braccianti agricoli, colf e badanti e non i 600mila previsti in origine, come rivelato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista al Corriere della Sera. Tra questi non ci sono soltanto stranieri con permesso di soggiorno scaduto ma anche cittadini italiani con rapporti di lavoro irregolare. Il Movimento 5 Stelle, che aveva storto il naso, ha ottenuto la riduzione della platea dei beneficiari. Mentre la ministra di Italia Viva, che aveva minacciato di dimettersi se non fosse andata in porto, rimarrà al suo posto.
La richiesta di regolarizzazione potrà partire dal datore di lavoro ma anche dallo stesso lavoratore. Nel secondo caso i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 potranno richiederne uno temporaneo della durata di sei mesi. In questo lasso di tempo, se otterranno un contratto di lavoro, il permesso sarà convertito in permesso di soggiorno per motivi lavorativi.
Il datore di lavoro invece, se intende fare istanza di emersione, dovrà indicare la durata del contratto di lavoro e la retribuzione, che non potrà essere inferiore a quella stabilita nel contratto collettivo. Per ogni dipendente, il datore dovrà pagare 400 euro più una somma forfettaria a titolo retributivo, contributivo e fiscale.
Gli stranieri potranno rientrare nella regolarizzazione se hanno effettuato il riconoscimento prima dell’8 marzo scorso. Inammissibili le istanze di datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni e di lavoratori condannati, che hanno ricevuto una procedura di espulsione o per chi è considerato una minaccia all’ordine pubblico.
La procedura di emersione non sospende in ogni caso i procedimenti penali che riguardano: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione o di minore e sfruttamento del lavoro ovvero il caporalato. Se il lavoro irregolare continua, le sanzioni saranno doppie. Le istanze per il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo e quelle di emersione dovranno essere presentate dal primo giugno al 15 luglio, nel primo caso alla Questura e nel secondo all’Inps.
Il centrodestra contesta duramente le misure. Il leader della Lega Matteo Salvini ha affidato a Twitter la sua reazione: “Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno”. E su Telelombardia rincara la dose: “La sanatoria non è rivolta solo a chi già aveva un lavoro, ma anche ai richiedenti asilo a cui era stata bocciata la domanda. Ma cosa c’entra con l’agricoltura?”.