Gli studenti non torneranno tra i banchi scolastici almeno fino a settembre. La ministra della Scuola, Lucia Azzolina, sta ancora studiando le modalità di ritorno dei ragazzi negli istituti, non senza qualche alzata di sopracciglio.
Se l’esame di maturità sarà una sorta di prova generale per il riavvicinamento alle classi, rimangono dubbi sull’ingresso degli studenti negli istituti a partire da settembre. A viale Trastevere stanno pensando a ingressi scaglionati, ogni 15 minuti per classe. Ma le ipotesi sono sul tavolo e il confronto tra ministero con il mondo della scuola, comitati e associazioni è ancora aperto.
A partire dal nuovo anno scolastico, il rientro in classe non sarà uguale per tutti e le opzioni vengono valutate in base ai diversi gradi di scuola. “I più piccoli e i ragazzi con disabilità sono quelli che hanno più bisogno di stare in classe. I più grandi possono essere un po’ più autonomi”, ha affermato Patrizio Bianchi, a capo della task force del Miur per la ripresa delle lezioni, in un’intervista al Corriere della Sera.
Nella bozza del ministero dell’Istruzione, in attesa che venga emendata, completata e sottoposta al parere del Comitato Tecnico Scientifico, c’è l’ipotesi della mascherina obbligatoria in classe. E dovrebbe essere proprio la scuola a fornire il sistema di protezione a tutti i ragazzi, caricando sulle proprie spalle spese ingenti che il Miur probabilmente non potrebbe sostenere.
C’è di più. Nel testo della bozza si legge che, oltre alla restrizione degli ingressi negli istituti per gli esterni, genitori compresi, potrebbero essere valutati percorsi protetti e obbligati all’interno degli istituti, pulizia e sanificazioni di tutti gli ambienti, in particolare mense, bagni e palestre. L’accesso agli spazi comuni dovrà essere contingentato con ventilazione continua e rispetto della distanza di sicurezza. Gli studenti dovranno essere sottoposti al controllo della temperatura con un termoscanner. Il protocollo prevede anche la gestione di persone guarite o contagiate dal Covid. Le attività previste dal futuro protocollo dovranno poi obbligatoriamente essere allegate al Documento di Valutazione dei Rischi, prima dell’avvio del prossimo anno scolastico.
Il recepimento del protocollo, accompagnato dalle linee guida e circolari ministeriali, potrà in ogni caso essere integrato in base alle specifiche necessità di ciascuna realtà scolastica.
Ma la bozza del protocollo non accontenta tutti. L’Associazione nazionale presidi ritiene che il testo proposta presenti aspetti troppo incerti: nel corso della riunione di ieri, la delegazione dell’Anp ha “fatto presente che la bozza proposta presenta aspetti troppo incerti ma ha apprezzato l’ampia disponibilità a rivederla”.