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HomeCronaca Imprenditore suicida nel napoletano, era depresso e oppresso da crisi Coronavirus

Imprenditore si suicida
nel napoletano
Colpito dalla crisi Covid

Ceschin (Ucid): "L'ascolto è il primo

passo per evitare queste tragedie"

di Mariacristina Ponti07 Maggio 2020
07 Maggio 2020

Una lettera come addio e tante lacrime, soprattutto quelle della moglie e della figlia. Questo è ciò che ha lasciato l’imprenditore di 58 anni che ieri, nel napoletano, si è tolto la vita nella sua azienda di arredi, con cinque dipendenti alla periferia est del capoluogo campano. Soffriva di depressione, ma, come raccontano gli amici, riusciva a mascherarla bene, dispensando ottimismo e fiducia nel futuro: “la supereremo insieme”, diceva agli altri, lui che sette anni fa aveva vinto anche un tumore. I familiari, preoccupati perché ancora non era tornato a casa, a Cercola, hanno avvisato le forze dell’ordine, e proprio loro hanno trovato il corpo senza vita nel suo ufficio.

La difficoltà di ripartire, le commesse che si riducono, i dipendenti da pagare: queste erano le preoccupazioni dell’imprenditore in questo periodo di post quarantena da Coronavirus. E non mancano gli attacchi dall’opposizione che accusa il governo: “Se gli aiuti dello Stato fossero arrivati prima – scrive su Twitter la deputata e vicepresidente della Camera Mara Carfagna di Forza Italia – forse lo avrebbero salvato”.

Ma per Eleonora Ceschin dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti il problema non risiede nell’aspetto economico: “Lo sappiamo tutti quali sono i tempi della burocrazia italiana, le lungaggini, il governo ha fatto quello che ha potuto, anche dando una pista da seguire, ma ognuno di questi imprenditori in crisi deve trovare una soluzione da solo”. Ma in situazioni di così grave depressione, è difficile trovare una luce in fondo al tunnel? “Io ho messo su un punto di ascolto per imprenditori e dirigenti in Friuli, qualche anno fa, spinta soprattutto dalle statistiche sui suicidi pubblicate sul Sole 24 ore – spiega la mediatrice di linguistica aziendale -. C’è bisogno di ascoltare queste persone che si trovano in difficoltà, metterle al centro, e insieme cercare di risalire alle motivazioni, individuano una pista da seguire”. Le parole chiave quindi sono ascolto e pista, non soluzione. “Ognuno deve farsi carico di trovare una soluzione per se stesso, ricordandosi però che nessuno è solo: è la solitudine che fa questi brutti scherzi ma se accanto si ha qualcuno che ci può aiutare, questa persona deve farsi sostenere, in ogni modo possibile”,  spiega ancora Ceschin. “La difficoltà sta nel contatto”, perché “c’è un discorso di pudore da parte di queste persone depresse e colpite dalla crisi” e far sapere che c’è qualcuno che li ascolta e non li giudica è il primo passo per trovare insieme una via, un percorso, grazie al quale si può continuare a sorridere e a gioire delle cose belle che la vita ci regala, anche se a volte non ci sembrano proprio tali.

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