NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeCronaca Dati Istat sul mese di marzo: quasi il 50% di morti in più. Il picco a Bergamo: +568%

Mortalità in Italia, Istat:
"A marzo quasi 50% in più
Il picco a Bergamo: +568%"

34% dei decessi non è legato al virus

La Liguria tra le regioni meno colpite

di Massimiliano Cassano05 Maggio 2020
05 Maggio 2020

A nurse takes care of one of the patients in the Covid non-serious sector of the RSA (Residenze Sanitaria Assististici) of the Requested Foundation of Gussago detachment of the civilian of Brescia, Italy, 14 April 2020. Countries around the world are taking measures to stem the widespread of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the COVID-19 disease. Ansa Filippo Venezia

I numeri reali della diffusione del Coronavirus in Italia sono difficili da individuare. Questo per via dei numerosi asintomatici che circolano nel Paese, oltre alle difficoltà incontrate nel fare tamponi a tappeto. Per non parlare poi dei sintomatici mai sottoposti a test, come ad esempio nelle Rsa o nelle proprie abitazioni.

Mentre si discute di protocolli sanitari, tracciamento delle interazioni e si dispongono le misure per la ripartenza in sicurezza, l’Istat ha pubblicato un dato che incontrovertibilmente fornisce la proporzione reale della diffusione del Covid-19: a marzo, la mortalità in Italia è aumentata circa del 50% rispetto alla media degli ultimi anni, con un picco a Bergamo del +568%. Seguono Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%) e Parma (208%).
Al contrario, nelle aree meno colpite dall’epidemia, soprattutto al Centro-sud, i decessi del mese di marzo 2020 sono mediamente inferiori dell’1,8% alla media del quinquennio precedente, mentre a Roma si è registrato un dato pari al -9,4%.

Nel rapporto sulla mortalità della popolazione residente, realizzato insieme all’Istituto superiore di sanità, emerge anche il dato – parziale – dei morti per Coronavirus in Italia: dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono 13.710.

Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio), i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). Nel 34,7% dei casi segnalati viene riportata almeno una “co-morbidità” tra patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali.

Le cifre degli ultimi giorni scontano i pochi tamponi fatti a causa del ponte del Primo maggio: 37.631 domenica, quasi la metà della media degli ultimi giorni. Di conseguenza i casi individuati sono di meno, 1.221 i nuovi positivi (compresi deceduti e guariti), con il totale a quasi 212 mila. La percentuale di positivi trovati sui casi testati è del 5,3%. Il Comitato tecnico scientifico ha indicato il 3% come soglia di sicurezza. La Lombardia è al 12,8%, l’Emilia Romagna al 6,9, il Piemonte al 7,3.

I posti occupati in terapia intensiva scendono ancora, come da settimane, stavolta di 22 unità, portandosi a 1.479 totali (solo l’1% dei malati). Sarà uno degli indicatori chiave del periodo delle riaperture appena iniziato: intorno al 30% di letti in rianimazione occupati da pazienti Covid scatterà l’allerta.

Tra le regioni del nord che nel primo trimestre del 2020 hanno registrato la mortalità più bassa a causa della pandemia da Covid-19 c’è la Liguria. Dal report Istat emerge – in relazione ai decessi complessivi registrati nel periodo in esame – un calo della mortalità nel mese di febbraio (-14,1%) a fronte, invece, di un incremento del 50,3% nel mese di marzo: la Liguria si colloca vicino a Piemonte (+47% a marzo) e Marche (+53,3%), ma ben distanziata da Valle d’Aosta (+60,1%), Trentino Alto Adige (+ 65,2%), Emilia Romagna (+70,1%) e Lombardia (+186,5%).
“Questi dati – ha detto il governatore Giovanni Toti – confermano che le nostre azioni per contrastare e contenere la pandemia sono state tempestive ed efficaci e sono particolarmente significativi considerato che siamo la Regione più anziana d’Europa”.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig