“Nel decreto maggio ci saranno forme di indennizzo diretto alle imprese, non prestiti, ma ristori a fondo perduto – ha detto a SkyTg24 il capo politico del M5S Vito Crimi -. Ci sarà un reddito di emergenza, incentivi per il turismo, ulteriori linee di credito e la replica dei 600 euro per le partite Iva”.
Il decreto aprile infatti, nel frattempo, è diventato decreto maggio. E ancora i nodi da sciogliere in settimana rimangono parecchi: il reddito d’emergenza, la cassa integrazione, i prestiti a fondo perduto per le pmi e l’ingresso dello Stato nelle grandi imprese. Un decreto dal valore di 55 miliardi di euro, che è atteso in Consiglio dei ministri già a metà settimana.
Garanzia Italia ha già rilasciato un primo prestito da dieci milioni di euro e “ci risultano in corso 170 potenziali operazioni per 12,5 miliardi attualmente allo studio e in fase di istruttoria”, ha sottolineato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Sul fronte delle Pmi e dell’intervento del Fondo centrale di garanzia, “Mcc ci segnala 65.800 domande fra il 17 marzo e il 30 aprile, di cui 31.411 accolte, queste ultime hanno generato un importo di oltre 4,6 miliardi di finanziamento di cui 970 milioni per operazioni fino a 25.000 euro”.
Se il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiede di “avviare una nuova politica industriale”, il ministro degli Esteri Luigi di Maio si pronuncia a favore di un abbassamento delle tasse, perché “il reddito di emergenza non basta”. A mettere i bastoni fra le ruote è, ancora una volta, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, contrario all’erogazione di fondi alle grandi aziende con conseguente ingresso dello Stato come socio.
Su alcuni punti invece sembra si sia trovato un accordo: nel decreto saranno previsti per esempio dei voucher per passare le vacanze in Italia e degli incentivi per l’acquisto delle bicilette. Ci sarà un raddoppio per ecobonus e sismabonus, anche per le ristrutturazioni di privati, portando lo sconto fino al 120%, come chiarisce il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patunelli. Si tratta ad esempio dei lavori sull’isolamento termico o del rinnovo degli impianti di riscaldamento a gasolio dei condomini: un meccanismo questo, che potrebbe applicarsi ai lavori effettuati da inizio 2020 e fino al 2022.
Per colf e badanti che hanno perso almeno il 25% delle ore lavorate saranno invece previsti tra i 400 e i 600 euro; bonus anche per chi ha bisogno della baby sitter. La somma a sostegno delle partite Iva verrà confermata per altri due mesi e salirà fino a 1.000 euro per i più danneggiati. Sarà ampliata infine la platea che potrà riceverla, inserendo ad esempio i lavoratori con contratti occasionali e intermittenti.