In Italia è il primo giorno di Fase Due, ma l’emergenza coronavirus viene vissuta in modi diversi in Europa. I contagiati nell’Unione Europea sono più di un milione, esattamente un milione e trecentomila. Ci aggiriamo intorno ai centocinquantamila decessi, ma nei vari Paesi si comincia a ripartire, seppur in maniera diversa.
Al momento la Nazione con il maggior numero di contagi è la Spagna, con circa 250mila persone affette dal coronavirus, seguita poi dal nostro Paese. Al terzo posto il Regno Unito, seguono la Francia e la Germania. Sono proprio questi i Paesi che cercano di ripartire gradualmente ognuno in modo diverso.
A Madrid le riaperture sono ad orari e per fasce d’età, che sono due: dalle 6 alle 10 e dalle 20 alle 23. Diverso regime per chi ha bisogno di accompagnatori o badanti: queste persone potranno uscire dalle 10 alle 12 o dalle 19 alle 20. Stessa regola per gli over 70. Per i genitori di minori di 14 anni si potrà uscire per massimo un’ora dalle 12 alle 19. La divisione in fasce orarie non vale per i Comuni con meno di cinquemila abitanti.
In Germania riaprono alcune scuole in vari Laender, come a Brema. Ripartono anche i parrucchieri, con rigorosi turni tra un cliente e l’altro. A Berlino è stato disposto l’obbligo di indossare le mascherine sui mezzi pubblici e nei negozi. Riparte pure il Portogallo, che come il nostro Paese entra oggi nella Fase Due. A Lisbona ripartono coiffeur, piccoli negozi, concessionari d’auto e le librerie.
Anche l’Ungheria e la Polonia avanzano a piccoli passi. Fuori Budapest si potranno svolgere alcune attività, tra le quali l’allenamento degli atleti professionisti. Svolta a Cracovia, dove da mercoledì c’è il via libera per asili nido e scuole materne. In Serbia il governo sembra deciso nel riaprire i centri commerciali a partire dall’8 maggio.