Il Coronavirus negli Stati Uniti in due mesi ha fatto più vittime della guerra del Vietnam, che in vent’anni di conflitto, tra il 1955 e il 1975, aveva visto morire 58.200 americani. Ieri infatti le vittime di Covid-19 hanno raggiunto quota 61mila secondo la Johns Hopkins University, con un incremento rilevante di 2.502 morti nelle ultime 24 ore. I contagiati totali sono oltre un milione: 1.040.488.
Una speranza sembra però arrivare dalle parole del consulente sanitario della Casa Bianca Anthony Fauci. L’esperto di malattie infettive si è mostrato fiducioso sui risultati del Remdesivir, il medicinale prodotto dall’azienda Gilead Sciences. Dai test su questo antivirale è emerso un “significativo effetto positivo nel ridurre i tempi di ripresa”, ha affermato Fauci, aggiungendo che il farmaco “può bloccare questo virus”. Il Remdesivir non è un vaccino ma potrebbe avere una capacità di cura tanto che negli Stati Uniti l’agenzia federale competente per l’autorizzazione a nuovi farmaci è ormai pronta a darne il via libera per l’utilizzo.
Sul fronte dell’economia, il Covid-19 ha messo fine al periodo di crescita più lungo della storia americana. Il Pil Usa nel primo trimestre è crollato del 4,8%. Si tratta della prima contrazione dal 2014 e la più grande dai tempi della grande recessione del 2008-2009. Da aprile a giugno poi è atteso un calo del 40%, mai visto dai tempi della Grande Depressione del 1929. A pesare le chiusure e il crollo dei consumi, vero motore dell’economia a stelle e strisce.