“Non possiamo andare in piazza, ce lo impediscono per ragioni sanitarie. E noi staremo in aula giorno e notte, Primo maggio incluso”, così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato l’occupazione del Parlamento. Niente ostruzionismo però, seguendo la via indicata dal senatore Roberto Calderoli per superare gli scetticismi dei rappresentanti del Carroccio, preoccupati di dare l’impressione di bloccare le aule dopo averne invocato la ripresa dei lavori.
Il presidio è iniziato già ieri sera, con la lettura di mail di imprenditori e cittadini “esasperati dal lockdown”. Le ragioni dell’occupazione, ha spiegato Salvini, sono quelle di “rivolgere al governo le domande degli italiani sulla cassa integrazione e sui seicento euro mai visti. Basta parole del premier tutte le sere in televisione – ha proseguito il leader della Lega -. Mi hanno scritto pescatori, ristoratori, commercianti, insegnanti precari. Tutto il mondo della scuola non ha certezze, non sa quando tornerà in aula”.
Salvini ha trovato una sponda anche nella maggioranza: il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari costituzionali della Camera, Stefano Ceccanti, ha presentato infatti un emendamento al decreto Covid per “parlamentarizzare” i Dpcm. “In questo modo – ha spiegato – alcune criticità potrebbero essere prevenute dal Parlamento, senza che esso debba essere costretto a intervenire ex post su altre fonti”. Lo stesso capogruppo a Montecitorio del Pd, Graziano Delrio, ha dettato uno stop: “La fase dei Dpcm è finita”.
Non seguono invece Salvini sulla linea dell’occupazione del Parlamento Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. I leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia ritengono che la strategia dell’ex ministro dell’Interno sia infatti dettata dalla ricerca del recupero del consenso: gli ultimi sondaggi vedono la Lega in flessione e sotto il 30%. Il Cavaliere ha motivato così la presa di distanza: “Noi operiamo in maniera diversa, abbiamo metodi e un linguaggio diverso da quello dei nostri alleati e anche nei confronti dell’Europa abbiamo posizioni differenti nel centrodestra”.
Intanto il presidente della Camera, Roberto Fico, difende il ruolo svolto dall’Aula in questi giorni: “Il lavoro è stato più intenso, sia come sedute che come votazioni, rispetto agli altri Parlamenti europei”. E annuncia una nuova organizzazione dei lavori per gestire in modo ottimale gli spazi, visto l’obbligo di pausa e sanificazione ogni tre ore di seduta. “L’aula si riunirà dal lunedì al venerdì, mentre quello delle commissioni sarà spalmato su sette giorni”, ha detto Fico, spiegando che “da maggio verranno esaminati anche i provvedimenti non legati all’emergenza”.
È intervenuta infine Elisabetta Casellati, presidente del Senato, per raccomandare “il rispetto delle regole minime di sicurezza e di evitare assembramenti”, ricordando che fino ad oggi “proprio grazie al rispetto di queste prescrizioni si sono evitati contagi al Senato”.