La burocrazia italiana è inefficiente, pachidermica e non in grado di fornire una risposta adeguata al momento di crisi che vive il Paese. E’ il leitmotiv di questi giorni, ripetuto su giornali e televisioni da politici e rappresentanti di categoria, che lamentano la lentezza con cui le piccole e medie imprese possono accedere ai fondi di emergenza. Alcuni dati forniti dal Dirigente Generale del Sistema Bancario e Finanziario-Affari legali del Mef, Stefano Cappiello, sembrano però smentire questa convinzione diffusa.
“Dal 17 marzo al 27 aprile sono arrivate al Fondo per le Pmi 38.921 domande di garanzia ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti”, ha annunciato Cappiello. E queste domande, “hanno generato un importo di 3,6 miliardi di euro di finanziamenti, di cui circa 450 milioni di euro per le 20.835 operazioni riferite a finanziamenti fino a 25.000 mila euro, accessibili da meno di una settimana dalla data della rilevazione”.
Secondo Cappiello le misure per famiglie e imprese nell’emergenza Covid “stanno dando frutti tangibili”, sebbene non si possa negare che vi siano state “disfunzioni”, tenendo però presente che “la dimensione del fenomeno è enorme”. Cosa che “induce a ritenere fisiologico un certo numero di casi di malfunzionamento o anomalia, che vanno immediatamente corretti, ma che se esaminati in rapporto alle richieste, sembrerebbero attestarsi su percentuali contenute”.
Cappiello, in audizione alla commissione Banche, ha poi precisato che Sace (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e Fondo di garanzia devono “coniugare alla rapidità di risposta la necessità di controllare che i soldi non vengano sperperati o usati da organizzazioni criminali”. In alcuni casi quindi, il rallentamento delle procedure dipende dal “compimento di questo tipo di valutazioni”.
Il dirigente si è poi concentrato sui numeri riguardanti le domande o comunicazioni di moratoria sui prestiti effettuate alle banche da famiglie e imprese: “Al 17 aprile sono quasi 1,3 milioni, per circa 140 miliardi. Di queste domande “circa il 70% sono già state accolte, l’1% rigettate e le altre sono ancora oggetto di valutazione”.