Si riaccende, poco alla volta, il motore del Paese. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato alla nazione domenica sera: una conferenza stampa di mezz’ora per presentare la tanto attesa fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Un calendario ben scandito, un piano preciso per permettere a tutti gli italiani di tornare al proprio lavoro. Già da questa settimana possono ripartire alcuni cantieri e le aziende strategiche, industriali e produttive che lavorano nell’export, per evitare di perdere ulteriori quote di mercato. Poi saranno tre le date fondamentali che abbiamo di fronte, tre scadenze che prevedono graduali riaperture e che verranno però confermate un passo alla volta.
Il 4 maggio riapriranno i battenti gran parte delle industrie: manifattura, costruzioni e relativo commercio all’ingrosso, ma anche cantieri privati. La regola chiave della fase 2 sarà, ancora una volta, il distanziamento sociale e il rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza: dalla sanificazione all’utilizzo di mascherine nei luoghi chiusi. Via anche al cibo da asporto: i ristoranti rimarranno chiusi al pubblico, ma oltre che consegnare a domicilio potranno anche vendere ai clienti prodotti take-away, da consumare a casa o sul posto di lavoro.
Il 18 maggio sarà la volta dei negozi di commercio al dettaglio: dall’abbigliamento alle calzature, dall’elettronica ai gioiellieri. Gli ingressi contingentati saranno la chiave: si entrerà in pochi – nel caso dei negozi piccoli anche uno alla volta – e saranno fondamentali la distanza di sicurezza di un metro e la mascherina.
Il 1° giugno – se tutto procederà secondo i piani – potranno rialzare la serranda pasticcerie, gelaterie, bar e ristoranti, per accogliere i clienti con rigidi protocolli di sicurezza. Se per i primi tre varrà la regola del metro di distanza, per i ristoranti serviranno almeno 2 metri tra un tavolo e l’altro per evitare un eventuale contagio. Mediamente si perderanno la metà dei coperti. Il primo giorno di giugno riapriranno anche parrucchieri, centri estetici e le altre attività per la cura della persona. Ma si potrà andare uno alla volta, su appuntamento, e saranno obbligatori guanti e mascherina sia per il lavoratore che per il cliente, visto che sarà impossibile rispettare la distanza di sicurezza.