Per Ursula von der Leyen il Recovery Fund è “necessario e urgente”. Al momento però i capi di Stato e di governo hanno deciso di prendere tempo sul Recovery Fund. Ma di cosa realmente si tratta?
Che cos’è il Recovery Fund?
È uno dei quattro strumenti sui quali si è trovato un accordo di massima tra i 27 leader del Consiglio Europeo, che si è riunito ieri in videoconferenza. Non si conosce ancora l’ammontare complessivo di questo fondo. In un documento fatto circolare alla vigilia del meeting di ieri la Commissione indicava un fondo per la ripresa per mobilizzare fino a 2 mila miliardi di euro. È quindi possibile stimare la cifra del Recovery Fund “per sottrazione”, conoscendo già l’ammontare di gettito proveniente dagli altri tre strumenti: programma Sure della Commissione (100 miliardi), nuova linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità (200 miliardi) e finanziamenti messi a disposizione dalla Banca europea degli investimenti alle pmi (240 miliardi)
Come funziona?
Sul funzionamento del Recovery Fund ci sono ancora forti tensioni tra Nord e Sud Europa. Italia e Spagna vorrebbero che il Recovery Fund agisse con finanziamenti a fondo perduto o con titoli di debito europei, e per questo con bassissimo tasso di interesse. Olanda, Finlandia, Austria e Germania vorrebbero invece legare l’attivazione del “Fondo di Ripresa” a prestiti che ogni Stato dovrebbe contrarre singolarmente. La novità emersa dalle conclusioni della riunione di ieri sera è legare questo fondo al Quadro finanziario pluriennale dell’Ue (Mff) 2021-2027, anche detto fondo di coesione nel quale ogni anno gli Stati Ue versano una somma pattuita.
Come può aiutare i Paesi in difficoltà? E come può sostenere l’Italia?
L’obiettivo del Recovery Fund è quello di finanziare “la ricostruzione” italiana dopo l’emergenza legata alla diffusione dell’epidemia da Covid-19. Ancora, come detto, non si conosce come tecnicamente funzionerà, ma potrebbe essere alimentato con “Covidbond” ovvero titoli di debito con garanzia europea e quindi basso tasso d’interesse, dai quali ricavare soldi impiegabili nell’implementazione dei sistemi sanitari nazionali. Al momento questa è comunque soltanto un’ipotesi.
Quando arriveranno questi soldi?
È un pronostico difficile da fare. La presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha promesso che la commissione farà “il più velocemente possibile”. Ma un punto di snodo chiave sarà sicuramente la riunione dei commissari per definire il Mff, che secondo von der Leyen “si terrà nella seconda o nella terza settimana di maggio”. E il 6 maggio data probabile per un nuovo Consiglio Europeo per parlare di questo tema, sempre in videoconferenza. Ma poi toccherà all’Eurogruppo, che riunisce i ministri delle Finanze della zona euro, valutare la proposta della Commissione. Verosimilmente nella riunione del 18 maggio. Ma probabilmente per arrivare a un accordo condiviso da tutti si dovrà andare all’11 giugno quando è in programma la successiva riunione del gruppo guidato dal portoghese Mario Centeno. L’Italia vorrebbe il Recovery Fund operativo già dal 1° luglio, come ha confermato poco fa in un’intervista anche il Ministero degli Affari europei Enzo Amendola, ma la Germania (che assumerà la presidenza Ue dal 1° luglio) pensa a gennaio 2021, quando sarà attivo il nuovo Quadro finanziario pluriennale.