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HomeEconomia Def, la bozza oggi a Palazzo Chigi: Pil a -8,1% nel 2020

Pil a -8,1% nel 2020
55 miliardi di finanziamento
per il debito italiano

Spread e Borsa aprono in negativo

in attesa dell'annuncio di S&P su rating

di Mariacristina Ponti24 Aprile 2020
24 Aprile 2020

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, durante la riunione del Consiglio dei ministri per l'approvazione della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, Roma, 30 settembre 2019. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Nel 2020 il Pil italiano si attesterà sul -8%, mentre il rapporto con il deficit salirà al 10,4%. È quanto emerge dalla prima bozza del Mef (Documento di economia e finanza) che, con qualche giorno di ritardo rispetto alla prassi, sta per arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri, non prima della riunione tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Secondo il documento ci dovrebbe essere un lieve miglioramento nel 2021, secondo le stime governative: il Pil avrà un rimbalzo della crescita di +4,7% e il rapporto tra deficit/Pil scenderà al 5,7%. Il debito pubblico, al lordo dei sostegni, salirà al 155,7% nell’anno corrente per poi scendere al 152,7% nel 2021. I numeri stilati sono ancora più preoccupanti se visti alla luce di quelli del 2019: si è perso, infatti, l’8,1% del Pil, l’8% nel rapporto tra il deficit e il Prodotto interno lordo e, ancora, il 19,3% del debito pubblico.

Nella relazione al Parlamento per lo scostamento di bilancio si incrementa di 55 miliardi il finanziamento in deficit, pari a circa 3,3 punti percentuali del Pil, per il 2020 e 24,6 miliardi (1,4% del Pil) per il 2021. Ulteriore stop agli aumenti dell’Iva e delle accise, previsti dalla legislazione vigente, la vecchia legge di bilancio, per il primo gennaio 2021.

Lo spread

I segnali incoraggianti non arrivano neanche dallo spread. Il differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi a 10 anni segna in avvio di giornata 255 punti base, contro i 241 di ieri sera, aggiustati fino ai 250 a mattinata in corso.

L’attesa per il rating di Standard&Poor’s

In giornata potrebbe arrivare anche la mazzata dell’agenzia di rating Standard&Poor’s, che potrebbe declassare a junk – spazzatura, per intenderci – i titoli di Stato dell’Italia. Un rischio concreto che sta avendo ripercussioni soprattutto su Piazza Affari.

“Mi aspetterei che l’agenzia tenga conto che il mondo è diverso rispetto alla situazione pre-Covid: so che non sarà facile, ma non possono esserci solo meccanismi”, ha dichiarato l’ex titolare del Mef, Pier Carlo Padoan. “Il mondo è cambiato e non per colpa dell’Italia”, ha ribadito l’ex ministro nella conference call organizzata da Muzinich, la società di investimento istituzionale specializzata nel credito corporate pubblico e privato mondiale.

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