Non è ancora ufficiale, ma la possibilità di un allentamento al lockdown, imposto dal Governo da più di un mese, potrebbe mettersi in atto a partire dal quattro maggio. La cosiddetta “fase due”, quella della convivenza con il virus, prende forma fra idee confuse e fascicoli da trasformare in leggi.
Ieri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in Senato, ha anticipato il piano per la riapertura graduale delle attività, che renderà pubblico nei prossimi giorni: “Il ritorno alla normalità è un’esigenza di tutti. Ma l’avventatezza potrebbe compromettere i sacrifici fatti”. E ha sottolineato che le mascherine accompagneranno la nostra vita finché non ci sarà un vaccino disponibile. Si va verso una riapertura quindi anche dei negozi – rispettando alcune regole di sanificazione – mentre è ancora presto per i centri commerciali. Ultimi a tirare su la serranda i luoghi di aggregazione, cinema, discoteche e teatri. Per bar e ristoranti bisognerà attendere, e si dovranno – per ora – limitare alle consegne a domicilio: non è escluso che potranno offrire la possibilità del take away.
Il capo della task force Vittorio Colao ha affermato che la ripartenza riguarderà all’inizio “al massimo 2,7 milioni di lavoratori”, con l’eccezione degli over 65 che dovrebbero lavorare da casa. La ripresa dipenderà comunque dalla condizione sanitaria e dalla curva dei contagi.
Negozi – Per uno dei settori che ha risentito di più della chiusura, si ipotizza una riapertura in orari differenziati e il loro prolungamento anche nella fascia serale, su sette giorni, per evitare affollamenti e distribuire meglio i clienti. Gli esercizi commerciali dovranno garantire sicurezza di personale e clienti con mascherine, dispenser di gel e guanti monouso, obbligando al rispetto della distanza di almeno un metro. Secondo le anticipazioni del Corriere, i negozi di abbigliamento, in particolare, dovranno occuparsi della sanificazione dei camerini e di disinfettare i vestiti una volta provati. Per questo serviranno sistemi di sterilizzazione particolari.
Bar e ristoranti – Apertura non prima del diciotto maggio. Anche se si pensa all’ipotesi di concedere la vendita da asporto già prima, da affiancare alle consegne a domicilio che vengono già effettuate. I ristoranti, poi, potrebbe riaprire con capienza dimezzata per rispettare le distanze di sicurezza.
Uffici e aziende – Qui si concentra il grosso dei lavoratori italiani. Di sicuro si proseguirà con lo smartworking, evitando riunioni e pianificando gli ingressi in mensa e nelle aree comuni. A questi si aggiungeranno tutti quei comparti necessari per riportare le aziende a regime. L’Inail sottolinea che “le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico ad hoc per il periodo emergenziale o trovare soluzioni alternative”. Competenza del medico è anche stabilire il “reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19”.
Orari – Gli ingressi a scuola e al lavoro saranno scaglionati, in modo da evitare affollamenti negli atri e impedire assembramenti negli spazi comuni. L’obiettivo sarà quello di gestire al meglio gli “orari di punta”.
Passeggiate – Si potrà uscire a camminare o correre senza limiti di distanza. A patto di essere da soli: uniche eccezioni è per accompagnare i minori o per un familiare già convivente.
Trasporti – Uno dei nodi da sciogliere per la ripartenza è quello dei mezzi pubblici, dove si potrà viaggiare solo seduti e con una capienza diminuita, in modo da garantire nei vagoni la distanza di sicurezza. Fondamentale garantire un distanziamento anche alle fermate.
Aerei – Per capire come funzioneranno i voli di linea, il Corriere della Sera cita una lettera di Alitalia in cui invita i clienti ad “effettuare il check-in online” oppure ad utilizzare “i chioschi del fast check-in in aeroporto” anziché fare la code. In aeroporto obbligatorio mantenere un metro di distanza durante tutte le operazioni, “consigliato” indossare una mascherina. La compagnia di bandiera chiarisce che “in caso di utilizzo della navetta, è stato previsto un limite massimo di passeggeri”. Anche per volare serve l’autocertificazione, dove bisognerà indicare la destinazione e il tempo di permanenza. A bordo, invece, la mascherina è obbligatoria e i posti a sedere saranno alternati (tranne se si vola con un familiare o con un minore) cioè intervallando una seduta vuota tra i passeggeri.
Viaggi e spostamenti – Tra i punti allo studio, scrive ancora il Corriere, c’è la possibilità di spostarsi da Comune a Comune: bisogna capire modalità ed eventuali limitazioni, come per chi ha più di 70 anni e patologie pregresse. Anche i ragazzi non potranno incontrarsi in gruppi di più di due, tre al massimo. Prima di uscire dai propri confini regionali invece bisogna attendere di capire l’andamento del contagio e soprattutto dalle ordinanze che saranno emesse dai governatori. Si pensa anche all’estate: nelle località turistiche bisognerà capire la tenuta della rete di ospedali e la disponibilità di personale medico.
L’Inail ha pubblicato un documento tecnico sulla Fase due con le misure di contenimento e prevenzione nei luoghi di lavoro. La pubblicazione, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile sottolinea che “vanno mappate tutte le attività, prevedendo di norma, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina chirurgica”. La mascherina è “raccomandata” in ogni caso anche all’interno dei mezzi pubblici oltre al distanziamento sociale.