Salvare l’Eurozona. Questo è l’obiettivo del Consiglio Europeo di oggi, l’istituzione che riunisce i 27 capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Ue. Una riunione che inizierà alle 15, ognuno collegato dal proprio pc, con l’obiettivo principale di trovare un accordo, a livello comunitario, su Mes, coronabond, recovery bond, insomma su tutte le misure con cui poter anche solo arginare la crisi economica dovuta alla pandemia di Coronavirus.
Il discorso della Merkel
A fare da ago della bilancia, in questo Consiglio Europeo quasi inedito, sarà sicuramente la Germania, che nel corso di questi due mesi di lockdown ha rivisto molte sue posizioni. Dai no categorici pre-crisi alla sospensione del Patto di stabilità, la cancelliera tedesca Angela Merkel potrebbe arrivare oggi a decisioni ben più rilevanti, in nome soprattutto della solidarietà. “Per la Germania riconoscersi nell’Unione europea è parte della nostra ragione di Stato – ha detto il primo ministro tedesco al Bundestag in mattinata -. L’Europa non è l’Europa se non si è pronti a sostenersi gli uni con gli altri, nei tempi di un’emergenza non si ha colpa. Dobbiamo dimostrare chi vogliamo essere come Europa”.
Qual è, però, il piano di Merkel? “Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi chiaramente più alti per il bilancio europeo”, dice ancora la cancelliera al parlamento federale tedesco. E poi apre a una modifica dei trattati per “agire in modo veloce”, anche se il processo potrebbe non avere la stessa celerità. Per quanto riguarda le scadenze, anche in questo caso il primo ministro ha spinto affinché il pacchetto da 500 miliardi sia disponibile in tempi brevi: “Spero che per il 1° giugno questi soldi siano effettivamente disponibili”, perché tutta avvenga c’è bisogno anche della collaborazione del Bundestag.
Gli studi in Spagna
In Spagna sono stati superati i 22 mila morti per Covid-19, su un totale di più di 200 mila casi di positivi da quando è iniziata la pandemia. E proprio su questo che è intervenuto l’Istituto di sanità Carlos III. Secondo uno studio, riportato da El Pais, il virus avrebbe iniziato a circolare nel Paese iberico già da metà febbraio, precisamente, sostiene l’autore della ricerca Francisco Diez, le prime tracce in Spagna sono del 14 febbraio, a Madrid del 18. Date che stridono con le dichiarazioni del coordinatore del Ministero della Salute, Fernando Simon, del 23 febbraio che negavano la presenza del Coronavirus in Spagna. Per l’istituto, tra l’altro, non c’è stato un paziente zero, ma una moltitudine di casi contemporanei.
Il resto d’Europa
La Francia, intanto, ieri ha superato quota 21 mila morti, con un miglioramento però nelle condizioni nei reparti di terapia intensiva. Il Regno Unito si attesta sui 18 mila morti, ma secondo il Financial Times, i decessi reali per Coronavirus nell’isola britannica potrebbero essere più di 41 mila. In Germania la situazione sembra essere decisamente migliore: i positivi sono quasi 150 mila, mentre i morti si aggirano intorno ai 5100. I casi accertati in Russia sono, invece, oltre 62 mila, numeri che aumentano in maniera importante di giorno in giorno; i morti sono arrivati a 555.