Tra due giorni sarà approvata in Francia la legge che autorizza i matrimoni gay: oggi a Parigi sono previste due manifestazioni, una a favore del provvedimento, l’altra contraria.
Sono duemila gli agenti mobilitati, fra poliziotti e gendarmi, per garantire l’ordine pubblico in una giornata segnata da tensione politica perché sono stati stimati circa diecimila cittadini partecipanti alle due iniziative.
Gli slogan dei manifestanti. Il primo corteo, organizzato sostanzialmente da cattolici, ma non solo, è già partito questa mattina al grido di “Hollande, non vogliamo la tua legge”. A due chilometri di distanza, visto che la prima manifestazione è partita da piazza Denfert-Rochereau (zona sud della capitale), partirà la seconda, che da piazza della Bastiglia, intonerà lo slogan “Per la legalità, contro l’omofobia”.
I cattolici, ma anche i laici contrari alla legge, porteranno in piazza gli stessi simboli dell’adunata oceanica del 24 marzo (che ha contato circa un milione e mezzo di aderenti): bandiere francesi, magliette rosa e blu e cartelli con immagini di una coppia formata da un uomo e una donna con i rispettivi bambini. I manifestanti a favore di Hollande sventoleranno le classiche bandiere arcobaleno. Pieno sostegno a questi ultimi da parte del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, socialista e apertamente gay, che ha spronato i manifestanti “a farsi sentire”.
Il contenuto legislativo. Sarà l’articolo 143 del codice civile, quello che regolamenterà il matrimonio tra persone gay. Il testo sarà approvato tra due giorni e porterà un radicale cambiamento della visione del concetto di famiglia previsto dall’ordinamento giuridico francese. “Il matrimonio – si legge nel testo – è contratto tra due persone di sesso opposto o dello stesso sesso”. Le disposizioni che ne derivano, come l’età degli sposi o alcuni impedimenti, rimangono gli stessi della precedente legislazione.
Alessio Perigli