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HomeCronaca Coronavirus, contagi e morti nelle case di riposo. È emergenza da nord a sud

Coronavirus, troppi contagi
e morti nelle case di riposo
È emergenza da nord a sud

Irregolarità in una struttura su cinque

nuove indagini a Milano, Brescia e Pavia

di Chiara Viti16 Aprile 2020
16 Aprile 2020

A nurse takes care of one of the patients in the Covid non-serious sector of the RSA (Residenze Sanitaria Assististici) of the Requested Foundation of Gussago detachment of the civilian of Brescia, Italy, 14 April 2020. Countries around the world are taking measures to stem the widespread of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the COVID-19 disease. Ansa Filippo Venezia

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità quel che sta accadendo nelle Residenze sanitarie assistenziali di tutta Italia è “un massacro”. Le stime parlano di centinaia o forse addirittura di migliaia di morti nelle case di cura. “Il tema delle strutture extra ospedaliere è fondamentale. Servono un ripensamento e una revisione per un adeguamento progressivo non soltanto degli standard di cura ma anche dei percorsi di presa in carico”, ha argomentato Ranieri Guerra, consulente del ministro della Salute e direttore generale aggiunto dell’Oms.

Il caso più eclatante è quello del Pio Albergo Trivulzio di Milano. La procura sta analizzando circa 180 decessi avvenuti nell’ultimo periodo, per capire quanti possano essere collegati all’infezione da Coronavirus e se vi siano state eventuali negligenze.  Ieri la Guardia di Finanza ha infatti acquisito documenti all’interno della struttura e negli uffici della Regione Lombardia.

Non soltanto le case di riposo: adesso l’obiettivo degli investigatori è anche capire come la Regione e l’assessorato alla Sanità abbiano affrontato i cinquanta giorni di epidemia. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha commentato: “Sul problema legato alle Rsa abbiamo nominato due commissioni che ci diranno se effettivamente qualche comportamento omissivo è stato compiuto dai gestori”.

Sono nove poi i procedimenti aperti dalla Procura di Brescia circa le sospette morti per Coronavirus: sei di questi derivano da esposti del Codacons, uno riguarda una Rsa, gli altri due derivano da esposti presentati da persone che hanno perso i loro cari. Il prefetto di Pavia Rosalba Scialla ha chiesto una relazione dettagliata sulla situazione delle case di riposo della provincia: sarebbero infatti 341 i morti in 29 case di riposo pavesi.

Da febbraio, a seguito dei controlli dei Nas, sono state dichiarate non conformi circa il 20% delle strutture controllate su tutto il territorio nazionale. Dai controlli emergono soprattutto la carenza di figure professionali e affollamenti pericolosi per la salute. Tra gli interventi più significativi, quelli nelle strutture di Taranto, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Napoli, Roma, Cosenza, Udine e Torino.

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha affidato a Facebook il suo commento: “Oggi il mondo delle Rsa è venuto, tristemente, alla ribalta. Gli anziani non devono essere isolati quando vengono presi in cura, ma vivere con la comunità. Se li riteniamo un valore, bene questo valore deve essere messo in rilievo”.

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