Le librerie riaprono e ripartono, più veloci di prima. Dopo l’annuncio del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’Italia ancora serrata si sono iniziate ad alzare le saracinesche dei bookshop, soprattutto i più piccoli.
Infatti oltre il 60% delle librerie indipendenti ha riaperto, nelle 13 regioni in cui è stato permesso: Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia – Romagna (con l’esclusione di Piacenza e Rimini), Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia. Anche in questo caso le regioni decidono autonomamente: in Lombardia, Piemonte e Campania resta la convinzione della necessità del lockdown totale. Nel Lazio e in Sardegna le riaperture delle librerie slittano rispettivamente al 20 e al 26 aprile.
Secondo Ali-Confcommercio, il fatturato medio di martedì – prima giornata di riapertura – ha dato buoni risultati, con livelli di vendita simili a quelli di metà aprile 2019. Con tanto di incremento “sensibile” in alcuni territori.
Continuano le consegne a domicilio, che hanno tenuto a galla il mercato durante il lockdown. Alcune aziende operative online hanno persino aumentato il fatturato parziale nettamente rispetto all’anno precedente.
Anche le grandi catene stanno ripartendo, ma più lentamente. Nel giro di una settimana dovrebbero riaprire circa 40 punti vendita del gruppo Giunti sul totale di 230 in tutta Italia. Già domani saranno tre in Toscana: a Firenze in via Guicciardini, a Prato su corso Mazzoni e a Pistoia in via Bruno Buozzi.
Feltrinelli promette una ripartenza graduale e progressiva delle sue librerie: dovrebbero essere già 15 i bookshop che riapriranno entro questa settimana, con la prospettiva di riaprirli tutti entro il 4 maggio. Oltre 280 dei 500 librai affiliati di Mondadori Store sono già attivi, mentre per i circa 30 punti vendita diretti ci sarà ancora da aspettare.
Tutte le grandi catene promettono una grande attenzione alle nuove misure di sicurezza. Le tempistiche più lunghe servirebbero proprio a questo: adeguarsi e sanificare gli ambienti. “I librai e i clienti saranno obbligati a indossare mascherine chirurgiche, ogni libreria sarà disinfettata due volte al giorno – spiega l’ufficio stampa di Feltrinelli – le casse saranno protette da parafiati in plexiglas e lo spazio per cliente sarà di 80 metri quadrati per garantire l’allontanamento sociale”.
Nel frattempo, a Napoli, 24 librerie indipendenti hanno acquistato 600 libri per regalarli ai bimbi di 200 famiglie dei Quartieri Spagnoli. Un’iniziativa della fondazione Foqus per restituire ai piccoli “un tempo che appartiene alla loro età e che questa clausura forzata sta sacrificando”.