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HomeCronaca Carcere e coronavirus: lunedì si vota al Senato. Ieri il primo decesso

Emergenza carceri
lunedì il voto al Senato
sulle misure straordinarie

Pronto l'emendamento al Cura Italia

che prevede l'estensione dei domiciliari

di Flavio Russo03 Aprile 2020
03 Aprile 2020

Una foto d'archivio dell'ingresso della sezione femminile del carcere di Rebibbia, a Roma. ANSA / GIUSEPPE GIGLIA / PAL

Arriverà lunedì in Aula al Senato la proposta della maggioranza con le misure straordinarie per lo svuotamento delle carceri, per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus negli istituti. Il provvedimento diventerà un emendamento del governo al decreto Cura Italia, con il quale si proverà ad alleggerire l’incontrollabile situazione carceraria, sulla quale grava il peso di 10.000 detenuti in eccesso rispetto alle capacità d’accoglienza delle strutture.

Andrà subito ai domiciliari chi deve scontare un massimo di 6 mesi, mentre per chi è prevista una detenzione fino ai 12 mesi ci vorrà la delibera del magistrato che valuta l’eventuale rischio di reiterazione del reato. Se la pena residua supera l’anno sarà necessario il braccialetto elettronico.

Da ieri la questione carceri è esplosa con rinnovata energia, dopo il primo decesso di un detenuto legato alle conseguenze del Covid-19. Si chiamava Vincenzo Sucato, 76 anni, arrestato nel 2018 in Sicilia per associazione mafiosa. Era considerato reggente della famiglia di Misilmeri. Da dicembre era stato trasferito nel carcere di Bologna dove era in attesa del processo di primo grado. La morte è avvenuta all’ospedale Sant’Orsola, dove era stato ricoverato il 26 marzo, per una serie di patologie e per difficoltà respiratorie. Nel frattempo, il 28 marzo, aveva ottenuto gli arresti domiciliari, su disposizione del giudice siciliano.

Nell’istituto emiliano è emersa la positività di altri due detenuti, per questo ora in isolamento, e di un agente della polizia penitenziaria. In quarantena anche altri quattro carcerati e tre poliziotti. Sono 150 i tamponi eseguiti nel carcere bolognese.

Immediata la reazione delle associazioni che si occupano della sicurezza dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria: “La notizia non ci coglie di sorpresa, data la situazione complessiva della diffusione dell’infezione nel nostro Paese, ma ci preoccupa seriamente. Come abbiamo già detto, la situazione di sovraffollamento rappresenta un fattore di ampliamento del rischio”, dice il Garante nazionale Mauro Palma. Di “inadeguata gestione delle carceri, prima e durante l’emergenza sanitaria” parla il sindacato degli agenti carcerari, Uilpa.

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