Quella che stanno vivendo i teatri italiani “non è una chiusura, ma un’attesa”. Commenta così Giorgio Barberio Corsetti, direttore del Teatro di Roma, la situazione che sta attraversando il mondo dello spettacolo, in occasione della sessantesima edizione della Giornata mondiale del teatro.
Saracinesche abbassate e platee vuote, causate dal diffondersi dell’epidemia da Covid-19, non fanno però arrendere gli amanti della più antica arte audiovisiva della storia dell’uomo.
Molti proprietari di teatri, proprio per festeggiare questo importante anniversario, nato nel 1961 a Vienna su iniziativa dell’Istituto internazionale del teatro, stanno puntando su una nuova platea: quella di web e social. Nuovi appuntamenti, letture, streaming di spettacoli delle passate stagioni fioriscono proprio in queste ore. “Certo, il teatro è fatto dagli artisti e dal pubblico. Un teatro vuoto è come se smettesse di esistere. E il mio pensiero è per tutti coloro che in questo momento non possono lavorare. Ma il web in questo momento ci permette di lasciare teso quel filo di partecipazione con la città” spiega Barberio Corsetti.
Anche al Sud non mancano le iniziative per rilanciare il teatro online. ‘Aulularia’, la commedia di Plauto è uno dei titoli scelti per i Cantieri del Biondo, celebre teatro di Palermo. “Stiamo coinvolgendo i ragazzi nella traduzione dal latino”, spiega Pamela Villoresi la direttrice dello storico palcoscenico siciliano. “Ci sarà poi – continua Villoresi – una fase dedicata alle scenografie e un’altra per i costumi. Così che quando si arriverà allo spettacolo dal vivo, sarà una festa collettiva. Sinceramente mi chiedo perché non abbiamo cominciato a farlo prima”.
A Napoli oggi è stata lanciata l’iniziativa #teatroacasa. Sulle pagine social dello Stabile saranno caricati contributi e riflessioni di artisti e registi. “Il proliferare di tutti questi interventi in rete è un tentativo di rompere la distanza ed esorcizzare il vuoto”, spiega Roberto Andò direttore del teatro partenopeo.
Dichiarazioni meno rassicuranti invece arrivano da Massimo Romeo Piparo, direttore del Sistina di Roma. “Lo sguardo è al ‘dopo’, al come si potrà ripartire. Nulla sarà uguale. Purtroppo – spiega Piparo – siamo stati i primi a pagare le conseguenze e saremo gli ultimi a ripartire. Dovremo fare i conti la nostra stessa essenza: lo stare vicini”.
Oltre al teatro social in queste ore sta nascendo anche un ‘Archivio poetico della pandemia’ per raccogliere la voce dei cittadini in un momento così particolare. È l’iniziativa del teatro Verdi di Pisa che invita tutti a mandare un contributo: racconti, riflessioni, poesie e fotografie espressione di questo periodo. Il teatro raccoglierà tutto il materiale e lo organizzerà all’interno dell’archivio.
Non solo Italia. Anche all’estero gli effetti del Coronavirus stanno ogni giorno aumentando. E anche il mondo del teatro statunitense e dei premi Tony, gli oscar del teatro, è stato costretto a fare i cinti con la pandemia. È stata rinviata infatti la 74esima edizione della consegna dei premi, prevista per il 7 giugno al Radio City Music Hall a New York. L’organizzazione ha deciso di rimandare le premiazioni per le migliori produzioni di Broadway a data da destinarsi.