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HomeEconomia Le Borse europee salgono sulla spinta dell’Asia: Milano vola a +5,6%

Le Borse europee salgono
sulla spinta delle asiatiche
Milano vola a +5,6%

In aumento anche il valore di euro e oro

Attesa per le decisioni dell'Eurogruppo

di Giacomo Andreoli24 Marzo 2020
24 Marzo 2020

Le Borse mondiali tornano a salire, grazie al boom delle piazze orientali. In Cina l’indice Composite di Shanghai sale del 2,34%, mentre quello di Shenzhen guadagna il 2,10%. E l’Europa, segue, rimbalzando anche grazie allo slancio delle nuove misure della Federal Reserve americana. La migliore è Milano, che vola a +5,6%, poi Francoforte a +5,1%, Parigi a +4,3%, Madrid a +3,7% e Londra a +3,6%. A Piazza Affari sono in evidenza Exor (+12,8%), Stm (+12,5%) e Nexi (12,2%). In forte calo lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, che arriva a 192 punti.

L’euro, nel frattempo, è in netto rialzo sul dollaro. La moneta unica scambia a 1,082 sul biglietto verde. Anche il petrolio continua ad avanzare con il brent che sfiora i 28 dollari. E, ancora, balza l’oro, che sfiora i 1.600 dollari l’oncia.

I mercati guardano con fiducia agli Stati Uniti e alle sue ricette economiche: i future su Wall Street (i derivati che scommettono sull’andamento futuro dell’economia americana) salgono di oltre il 4%. Tuttavia, ieri, lo stesso Wall Street aveva chiuso con un calo, con gli indici più importanti tra il -0,27% e il -3%. Le piazze europee, poi, attendono le decisioni dell’Eurogruppo (la riunione dei ministri dell’economia europei) che sta valutando diverse opzioni per fronteggiare l’emergenza economica determinata dal coronavirus. In campo ci sono due possibilità “storiche”: gli eurobond e una linea speciale di credito del Mes per tutti gli Stati membri senza le dure condizioni previste al momento. Per adesso l’unica decisione presa ufficialmente è la sospensione del Patto di Stabilità (e quindi dell’annesso Fiscal Compact), con i limiti del rapporto deficit/Pil al 3% e del debito/Pil al 60% che non dovranno essere rispettati (e a cui nemmeno si dovrà tendere) dai Paesi membri. Questo vale per tutte le spese necessarie a fronteggiare la situazione straordinaria in atto.

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