Ieri per la prima volta, da quando il Covid-19 si è abbattuto sull’Italia come un cancro, si è registrato un calo di malati e morti da coronavirus. Le vittime sono state 651, contro le 793 di sabato per un totale di 5.476. I nuovi contagiati sono 3.957, ma erano 4.821 il giorno precedente, 46.638 in totale. Guarite 952 in più, 7.024 in tutto.
Le cifre, in leggera flessione rispetto al giorno precedente, sono state fornite da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, accompagnato dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, nell’ormai quotidiano bollettino di guerra delle ore 18.
Il professor Locatelli ha evidenziato come “l’84% dei decessi sia stato registrato in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte” e che la leggera flessione non debba lasciarci abbondare “facili entusiasmi o a sopravvalutare la tendenza”. Il presidente del Css ha rivolto poi un appello ai familiari dei pazienti, invitandoli “a limitare i contatti esterni”, sottolineando come le nuove restrizioni annunciate ieri sera dal presidente del Consiglio siano il “massimo delle misure di prevenzione dal contagio dal punto di vista sociale e lavorativo”
Nulla di buono dal bollettino della Federazione nazionale degli ordini dei medici. Ai diciassette deceduti a causa del virus se ne aggiungono altri due. Si tratta del dottor Leonardo Marchi, medico infettivologo e direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo a Cremona, e Manfredo Squeri, medico ospedaliero in pensione. Quest’ultimo lavorava come responsabile del reparto di Medicina alla Casa di cura ‘Piccole Figlie’ di Parma, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale.
Sale cosi a diciannove il numero dei i decessi certificati di medici in attività a causa dell’epidemia da nuovo coronavirus. In Italia, secondo i dati Iss, dall’inizio dell’epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari contagiati, pari al 9% del totale, una percentuale più che doppia rispetto a quella cinese
Intanto anche la Basilicata si arrende al Covid-19. La regione che era rimasta l’unica finora a non registrare decessi causati dal virus ha dichiarato la morte di un uomo di 77 anni. L’anziano è arrivato già in gravi condizioni nell’ospedale San Carlo di Potenza con l’ambulanza del 118. Soffriva di numerose patologie e l’azione del virus avrebbe peggiorato in maniera rapida le sue condizioni, vanificando i soccorsi che sono stati prestati d’urgenza. Giunto in ospedale, l’uomo è stato sottoposto al tampone, che è risultato positivo. Attualmente i casi di contagio accertati in Basilicata sono 75.